Negli anni venti del XX secolo si legò all'ambiente artistico ferrarese: tenne una personale a Palazzo Crema nel 1922, espose nella mostra regionale tenuta al Castello Estense nel 1926 e divenne amico del pittore Giuseppe Sani[3].
Nei primi anni trenta venne chiamato a Tesero per abbellire l'ampliamento della chiesa di Sant'Eliseo: il grande trittico, collocato alle spalle dell'altare maggiore, nello scomparto centrale descrive il rapimento del profeta Elia su un carro di fuoco[4], episodio raccontato nel Secondo libro dei Re (2Re 2,9-13). Il mantello, caduto ad Elia e raccolto da Eliseo, rappresenta la continuazione della missione profetica[5].