Oltre ai resti del castrum romano, sono tuttora visibili nei pressi della città pochi ruderi del Ponte di Traiano, costruito nel 103 dall'architetto Apollodoro di Damasco, nel corso delle guerre daciche. Il Danubio in quel punto è largo circa 1200 m ed il ponte, il più lungo dell'Impero romano, era formato da 20 arcate appoggiate su pilastri di pietra; soltanto due di questi pilastri sono tuttora visibili nella parte meno profonda del fiume.
Dopo la fine della dominazione romana della Dacia, la città rimase comunque sotto il controllo dell'Impero (IV-VI secolo), essendo una testa di ponte sulla riva settentrionale del Danubio. Distrutta dagli Unni, la città venne ricostruita da Giustiniano I.
Nel Medioevo la città assunse il nome di "Severino" e nel XIII secolo divenne il principale centro politico della zona. La città venne posseduta prima dal Regno d'Ungheria, che vi stabilì una sede vescovile cattolica romana, e dal 1330 circa dai voivodi di Valacchia. Venne infine assediata e conquistata dagli Ottomani nel 1524.
Il nome Turnu-Severin (italiano "Torre Severino") è associato ad una torre residuo della cittadella medievale. Sull'origine del nome Severin, invece, sono state avanzate tre possibili teorie: potrebbe derivare dal nome dell'imperatore Settimio Severo, potrebbe derivare dallo slavo severnai - (северен o северный) cioè "settentrionale" (quindi "la città del nord"), oppure potrebbe derivare dal nome di San Severino di Noricum, il santo protettore della chiesa latina della cittadella costruita dai monaci cattolici missionari presenti nella contea di Mehedinți.
Quando il Danubio venne sottratto al controllo Ottomano con il Trattato di Adrianopoli (1829), nel 1836 venne presa la decisione di costruire la città attuale, seguendo un rigoroso progetto urbanistico, e di realizzare il porto fluviale nel 1858.
Soltanto nel 1972 la città ha assunto la denominazione attuale.
Lista dei governatori (Bani) della cittadella di Severin
1233 Luca
1243 Ștefan
1247-1254 Ioan
1255 Pósa Csák
1257-1261 Ștefan
1262 Ștefan
1263-1267 Laurențiu
1268 Ugrin
1268 Alexandru
1269 Laurențiu
1270 Ponit
1270-1271 Laurențiu
1271-1272 Paul
1272 Laurențiu
1272 Albert
1273 Paul
1273 Laurențiu
1274 Paul
1274-1275 Ugrin
1275 Micu
1275 Paul
1275 Reinauld
1276-1279 Micu
1277-1278 Paul
1279 Laurențiu
1280-1283 Timotei
1284-1286 Mako
1287-1289 Rafael
1290-1293 Laurențiu
1294-1296 Solymosi Posa
1297-1299 Ladislau Rátholti
1299-1308 Andrei Tárnok
1309-1314 vacante
1314-1318 Dominic Cernea
1319-1323 Ladislau Rátholti
1323-1329 Daniel Szécsi
1324 Paul
1330-1335 vacante
1341 Szécsi Denis
1342-1349 Losonci
1350-1355 Nicolae Szécsi
1355-1359 Lațcu Denis
1359-1387 vacante
1387 Ladislau
1387-1388 Ștefan
1388-1390 Ioan Kaplan
1390-1391 Nicolae Perényi
1392 Gerebenci Szemere
1392-1393 Ditrău Bebek
1393-1408 vacante
1408-1409 Pipo de Ozora
1409 vacante
1419 Sigismund Losonci
1428 Emeric Marcali
1429-1430 vacante
1430-1435 Nicolae Redwitz
1435 Ladislau Jakubek
1436-1439 Tallóci Francisc
1439-1445 Iancu de Hunedoara
1445-1446 Blaziu
1447-1452 Miklós
1452-1454 Petru
1455-57 vacante
1458 Vlad și Grigore Bethlen
1459-1460 vacante
1460 Ladislau Doczi
1462-1463 Nicolae
1464-1466 vacante
1466 Ioan Pongracz
1467 vacante
1467 Ștefan și Mihai de Mâtnic
1468-1471 vacante
1471-1478 Emeric Hédervári
1478 Ioan Dominic Bethlen
1479 Ambrozie și George Szenthelsebethi
1479 Bartolomeu Pathócsy
1480-1483 Francisc Haraszti
1483-1489 Francisc Haraszti și Andrei Szokoly
1490 Emeric Ozora
1491 Pipo și Andei Dánfy
1491-1492 Francisc Haraszti
1492-1494 George și Filip Balassa de Ciula
1495-1502 Petru Măcicaș
1503 Barnaba Bela
1503 Ioan Gărliște
1504-1508 Ioan și Bela Gârliște;
1508-1513 Mihai și Barnaba
1514 Ioan
1515-1516 Nicolae
1517-1518 vacante
1519 Bela Barnabas
1520-1521 Nicolae Gârliște
1522-1524 Ioan Kallay
Economia
L'economia della città ha ovviamente gravitato soprattutto sul Danubio, ancor più grazie alla costruzione del porto nella seconda metà del XIX secolo, assieme alla quale venne avviato un grande cantiere navale che per quasi un secolo e mezzo ha rappresentato la principale attività industriale della città. Dopo la rivoluzione del 1989 l'attività cantieristica ha subito una pesante crisi, ma dopo il 2000 ha iniziato ad evidenziare i segnali di una certa ripresa.
La presenza industriale è costituita anche da altri tipi di aziende: nel settore metallurgico, con una grande fonderia, oggi controllata da investitori americani, nel settore dei trasporti, con una storica azienda di materiale ferroviario, dal 1882 officina della CFR, gestore del servizio ferroviario romeno, che ancora oggi occupa circa 1 450 dipendenti, ed in altri settori, come la lavorazione dei prodotti alimentari, la fabbricazione di mobili e la produzione di bevande alcooliche e di birra, quest'ultima con il noto marchio Traian. È inoltre presente un impianto per la produzione di acqua pesante, per il rifornimento della centrale elettronucleare di Cernavoda.
Un'importante realizzazione sul piano energetico è la centrale idroelettrica sul Danubio, presso la gola delle Porte di ferro, frutto di un accordo del 1956 tra la Romania e l'allora Jugoslavia; costruita a partire dal 1964 ed inaugurata il 16 maggio 1972, la centrale ha una potenza installata di 2100 MW e la sua produzione viene equamente divisa tra i due Paesi.
Istruzione e cultura
La prima scuola pubblica di Drobeta-Turnu Severin venne inaugurata nel 1851 ed oggi la città dispone di strutture educative abbastanza differenziate, con 9 scuole superiori ed una istituzione universitaria dedicata alle discipline tecniche, inquadrata come una sezione staccata dell'Università di Craiova.
Il teatro municipale.
Dal punto di vista della cultura, le istituzioni più importanti sono:
Il Palazzo della Cultura: si tratta di un complesso dotato di biblioteche, sale teatrali e cinematografiche, che venne costruito a partire dalla primavera del 1913 e che però venne aperto, a causa anche della prima guerra mondiale, soltanto il 15 ottobre 1924
Il Museo storico della regione delle Porte di ferro: inaugurato nel 1912, rinnovato nel 1972 e definitivamente restaurato nel 1996, il museo accoglie una collezione di reperti riguardanti la storia della zona, oltre ad ospitare sezioni dedicate all'etnografia, alle arti, un'esposizione dedicata alle scienze naturali ed un acquario.
^Radu Florescu, Drobeta: l'accampamento e la città romana, in Traiano ai confini dell'Impero, Ancona 1998, a cura di Grigore Arbore Popescu, p.129; AE1959, 309.