La città è dominata da una collina sulla quale si trovano i resti di una cittadella fortificata del XIII secolo. L'intera collina (visitabile con una funivia) è oggi una riserva naturale protetta, sia per la presenza delle rovine della cittadella che per la sua importanza naturalistica, data dall'esistenza di specie floreali rare e di esemplari di Vipera dal corno.
Toponimo
Deva appare anche nelle mappe medievali con il nome Dewa. Sull'origine del nome della città sono state formulate due diverse ipotesi: una lo fa risalire alla parola daciadava (fortezza), presente nel nome di altre città dell'epoca come Pelendava, Piroboridava, Zargidava, mentre l'altra lo fa risalire alla provenienza della Legione romanaLegio II Augusta, che sarebbe stata trasferita qui da Castrum Deva in Britannia, l'attuale Chester.
Storia
Il primo documento che attesta la presenza di Deva risale al 1269. Sotto il VoivodaJános Hunyadi, la città divenne un importante centro militare ed economico.
Parzialmente distrutta dagli Ottomani nel 1550, la città venne successivamente ricostruita e la cittadella ampliata e rinforzata.
Nel 1621 il Principe Gabriele Bethlen ne fece una delle sue residenze, ampliando e trasformando in stile rinascimentale il Castello "Magna Curia".
Deva è oggi una città dall'architettura moderna, tuttavia rimangono monumenti di un certo interesse, sia nel centro storico, come la Prefettura ed il Teatro, sia nelle aree periferiche, come il Castello Magna Curia, residenza della famiglia Bethlen, Principi di Transilvania, costruito nel XVI secolo; originariamente costruito in stile rinascimentale, a seguito di ristrutturazioni effettuate successivamente ha assunto l'attuale aspetto barocco.
Oggi il Castello Magna Curia ospita il "Museo della Civiltà Dacia e Romana" (in rumenoMuzeul Civilizației Dacice și Romane) dove sono esposte le numerose scoperte archeologiche intorno ai monti Orăştie appartenenti alle popolazioni dacie ed alla presenza romana nel territorio[1][2].
Economia
La città ha vissuto negli ultimi anni un significativo sviluppo economico, grazie all'insediamento di alcune importanti industrie, ad un risveglio dell'imprenditoria locale e anche alla posizione strategica che assumerà al momento in cui essa sarà attraversata dalla nuova autostrada che collegherà la capitale Bucarest alle città ad ovest del paese di Arad e Timisoara e al confine ungherese.