Secondo McCartney, «l'espressione Drive My Car era un vecchio eufemismo blues per il sesso».[3]
Composizione
Quando McCartney arrivò alla casa di Lennon a Weybridge per comporre una nuova canzone, aveva già la melodia in testa, ma «Il testo era disastroso, e lo sapevo»[4]. Il ritornello iniziava con «You can buy me diamond rings», un cliché che avevano già utilizzato due volte in passato in Can't Buy Me Love e I Feel Fine.[5] Lennon bocciò il testo come «una schifezza» e «troppo leggero».[6] Dunque decisero di riscrivere il testo e dopo alcune difficoltà[7] elaborarono il tema di Drive My Car (che Bob Spitz accredita a Lennon)[6] e il resto della canzone fluì spontaneamente da ciò.[3]
Registrazione
Drive My Car venne registrata il 13 ottobre 1965 e fu la prima sessione di registrazione dei Beatles a prolungarsi oltre la mezzanotte.[8]
McCartney suonò la chitarra solista e il ritornello in pianoforte, mentre Harrison la chitarra che doppia il basso nel corso della canzone.[5] Harrison afferma di aver suonato anche la parte di basso.[9]
(EN) Barry Miles, Paul McCartney: Many Years From Now, New York, Henry Holt & Company, 1997, ISBN0-8050-5249-6.
(EN) Ian MacDonald, Revolution in the Head: The Beatles' Records and the Sixties, London, Pimlico, 2005.
(FR) Serge Morinais, Camion Blanc. British Beat, American Beat, Freakbeat et Garage Rock 60's 350 pépites de « A Hard Day’s Night » à « Zoot Suit »... en passant par « Satisfaction », Camion Blanc, 2021, ISBN9782378482541.
(EN) Bob Spitz, The Beatles: The Biography, Boston, Little Brown, 2005, ISBN0-316-80352-9.
(EN) The Beatles, The Beatles Anthology, San Francisco, Chronicle Books, 2000, ISBN0-8118-2684-8.
(EN) Mark Lewisohn, The Beatles Recording Sessions, New York, Harmony Books, 1988, ISBN0-517-57066-1.