Il territorio è suddiviso in 4 zone pastorali, che sono ulteriormente suddivise in decanati. In particolare la zona pastorale di Orléans conta 6 decanati, la zona pastorale della Beauce annovera 3 decanati, la zona pastorale del Gâtinais e del Giennois consiste di 5 decanati e la zona pastorale della Valle della Loira e della Sologne conta 4 decanati. I decanati sono a loro volta suddivisi in parrocchie, che complessivamente sono 278.
Storia
La diocesi fu eretta nel III secolo. La tradizione, successiva tuttavia alla stesura del più antico catalogo episcopale[1], riconosce come evangelizzatore e protovescovo sant'Attino, che sarebbe giunto ad Orléans nel I secolo subendovi il martirio. Il primo vescovo storicamente documentato è Diclopeto, la cui firma si trova nel documento redatto nel 346 con il quale, nello pseudo-concilio di Colonia, un gruppo di vescovi fece sua la decisione del concilio di Sardica a favore di sant'Atanasio.
In epoca merovingia, la città fu sede di importanti concili nazionali, celebrati nel 511, 533, 538, 541, 549, 581, 621 e 34/645. Altri concili si tennero poi a partire dall'XI secolo.
A cavallo fra l'VIII e il IX secolo la diocesi fu retta dal vescovo Teodulfo, uomo dottissimo e importante scrittore ecclesiastico. È autore di un Rituale, di un Penitentiale, di un trattato sul battesimo, sulla confermazione e sull'eucaristia, di un'edizione della Bibbia e dell'inno Gloria, laus et honor.
Nel 1022 un gruppo di canonici dissidenti negava il dogma della Santissima Trinità, l'Incarnazione di Gesù, la divina maternità di Maria e rifiutava tutti i sacramenti.[3] I canonici furono arrestati dal duca di Normandia e dal re di Francia. In un confronto con un tribunale misto di vescovi e feudatari, non vollero rinunciare alle loro idee e furono pertanto scomunicati, degradati e arsi vivi.[4]
Verso l'XI secolo la chiesa della Santa Croce divenne la cattedrale diocesana in sostituzione della primitiva cattedrale di Santo Stefano. Santa Croce fu ricostruita in forme gotiche a partire dalla fine del XIII secolo. Distrutta dagli Ugonotti, fu riedificata nel XVII secolo.
Figura di spicco del XV secolo fu santa Giovanna d'Arco, che l'8 maggio 1429 guidò la sollevazione di Orléans contro la dominazione inglese.
Nel XVI secolo la diocesi non fu risparmiata dalle guerre di religione: il cardinale Odet de Coligny che si convertì al protestantesimo era abate di alcuni monasteri diocesani, nativo della diocesi era anche il generale Gaspard de Châtillon, uno dei capi degli ugonotti. Presso Orléans fu ucciso Francesco I di Guisa e la città stessa fu oggetto di contesa tra i Guisa cattolici e i Condè protestanti. Nel 1567 gli ugonotti distrussero il monumento a Giovanna d'Arco, che fu eretto nuovamente dai cattolici nel 1569, dopo la riconquista della città.
Nel 1693 l'arcivescovo Pierre-Armand du Cambout de Coislin pubblicò un Breviario per l'arcidiocesi, derivato da quello cluniacense, in cui ebbe cura di sopprimere tutte le antifone e i responsori che non fossero prese testualmente dalla Bibbia.[5]
Nel 1789 il territorio della diocesi fu modificato in modo da farlo coincidere con i confini amministrativi del dipartimento del Loiret: di conseguenza la diocesi cedette alcune porzioni del suo territorio alle diocesi di Blois e di Chartres e ne incorporò altre, che erano appartenute alla stessa diocesi di Blois, all'arcidiocesi di Sens, all'arcidiocesi di Bourges e alla diocesi di Auxerre.
In seguito al concordato, con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi si ampliò incorporando la diocesi di Blois, che fu soppressa. Tuttavia, già il 6 ottobre 1822 la diocesi di Blois fu ristabilita, con territorio ricavato da quello di Orléans.
Il 9 ottobre 1966 divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Bourges.
L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, Orléans è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tours.
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
Il più antico catalogo episcopale di Orléans è contenuto in un manoscritto del monastero di Saint-Aubin di Angers e di prima mano arriva al vescovo Renier de Flandre, ossia verso la fine dell'XI secolo, e rappresenta la tradizione così come esisteva a Orléans in questo periodo.[7]
^Un vescovo di nome Eortius partecipò al concilio di Valence del 374; la tradizione ritiene che sia il vescovo Evurtius dell'antico catalogo orleanese, "ma non è assolutamente sicuro che sia lo stesso personaggio" (Duchesne).
^Poco si conosce della vita di questo santo, molto venerato in diocesi, che visse all'epoca dell'invasione di Attila. Secondo Gregorio di Tours governò la Chiesa di Orléans dal 390 al 453; il martirologio geronimiano indica al 17 novembre l'anniversario della sepoltura, e al 14 giugno l'anniversario di una traslazione delle reliquie.
^Dopo Leodegisilo, Gallia christiana inserisce un vescovo Leodegarius I, assente nell'antico catalogo episcopale. Gams aggiunge anche un Argundus di provenienza ignota, assente nel catalogo. Entrambi sono sconosciuti a Duchesne.
^Dopo Suavarico, Gallia christiana inserisce un Baldagus assente nell'antico catalogo episcopale. Sconosciuto a Duchesne.
^La biografia di questo santo, non contemporanea, dice che succedette a Suavaricus, suo zio. Il catalogo episcopale tuttavia menziona l'esistenza di quattro vescovi tra Suavarico e Eucherio; ciò ha indotto molti autori (tra cui Gallia christiana) ad inserire un Suavarico II. Secondo Duchesne (op. cit., p. 459), Eucherio fu successore dello zio Suavarico, ma non necessariamente l'"immediato" successore. La biografia dice che l'elezione di Eucherio fu confermata da Carlo Martello, ossia non prima del 719; lo stesso re lo fece arrestare nel 732 e morì in prigione sei anni dopo.
^Il suo nome è ricordato in una carta reale del 990.
^La carta del 788, utilizzata per datare l'inizio dell'episcopato di Teodulfo, è stata riconosciuta come spuria (cfr. Duchesne, p. 463, nota 3).
^Secondo Duchesne (op. cit., p. 458), questo Manasse sarebbe in realtà il vescovo omonimo del XII secolo; per cui ci sarebbe un solo vescovo Arnulfo. Cfr. anche Eugène De Certain, Arnoul, évêque d'Orléans[collegamento interrotto], in Bibliothèque de l'école des chartes, 1853, tome 14. pp. 425-463.
^Isembart e Hadery sono vescovi certi di Orléans, ma assenti nell'antico catalogo.