La diocesi di Tours fu eretta nel III secolo. Il primo vescovo, documentato da san Gregorio, fu san Gaziano (Saint Gatien), vissuto nella seconda metà del secolo. La testimonianza di san Gregorio permette di ricostruire una ininterrotta serie episcopale fin dai primordi della fondazione della diocesi; tra i vescovi si ricordano alcuni santi entrati nella tradizione universale del cattolicesimo, come per esempio san Martino o lo stesso san Gregorio, noto in particolare per la sua fondamentale Historia Francorum.
Secondo Louis Duchesne[2], la provincia ecclesiastica di Tours è già attestata con certezza e funzionante fin dalla metà del V secolo; in particolare gli otto vescovi della provincia si ritrovano assieme ai concili di Angers del 453 e a quello di Vannes del 465 circa. Dopo la conquista bretone della Bretagna e le fondazioni di Nominoë (IX secolo), la provincia ecclesiastica turonese si ingrandì con le diocesi di Dol, di Saint-Brieuc, di Tréguier e di Aleth (poi Saint-Malo).
A partire dal IX secolo l'autorità del metropolita di Tours è stata messa in crisi dai tentativi dei re bretoni di creare una autonoma provincia ecclesiastica della Bretagna con l'erezione di Dol ad arcidiocesi. I conflitti di giurisdizione durarono fino alla fine del XII secolo, quando, con la bollaLicet primum del 1º giugno 1199, papa Innocenzo III stabilì definitivamente che solo Tours era sede metropolitana e che tutte le diocesi bretoni ne dipendevano.
Il capitolo di Tours è il più antico capitolo di Francia e risale all'episcopato di san Baudino, a metà del VI secolo.
Durante il Medioevo la sede di Tours ebbe grande prestigio e in una lettera a Carlo il Calvopapa Adriano II la considerò la seconda più importante diocesi francese. Questo prestigio si doveva soprattutto alla presenza della basilica di San Martino, un centro religioso di primaria importanza, attorno al quale già prima della metà del VI secolo era sorto un monastero benedettino. Alcuino, vissuto a cavallo tra l'VIII e il IX secolo istituì una scuola, che copiò e tramandò antichi manoscritti sacri e profani.
A Tours si tennero nel Medioevo importanti concili regionali. Il primo di cui si a memoria è quello celebrato nel mese di novembre del 461, al quale parteciparono non solo alcuni vescovi della Lugdunense terza, ma anche altri vescovi che si erano recati a Tours per la festa di San Martino, tra cui Leone di Bourges e Germano di Rouen.[3] Altri concili si celebrarono nel 567, nel 755 (dove fu raccomandato di fissare l'inizio dell'anno secondo il calendario a Pasqua), nell'813, nel 1055 e nel 1163. Ben presto le decisioni dei concili di Tours divennero autorevoli in tutta la Francia ed entrarono a far parte dei libri canonum, che erano alla base del diritto canonico della Chiesa.[4]
A metà del IX secolo l'invasione normanna segnò una crisi nella vita dell'arcidiocesi. Il corpo di san Martino fu trasferito ad Auxerre nell'853 e per ottenerne la restituzione nell'884 fu inviato un esercito di 6000 uomini. L'abbazia di San Martino ebbe dall'845 abati laici, in quanto il titolo abbaziale fu assunto ereditariamente dai duchi di Francia, che con Ugo Capeto nel 987 divennero re.
A partire dal 1170, con l'arcivescovo Joscion, è stata intrapresa la costruzione della cattedralegotica, dedicata a San Gaziano nel 1356, che fu ultimata nel 1547.
Un'altra importante abbazia di Tours fu quella di Marmoutier, costruita da san Martino appena fuori dalla città, presso le grotte in cui san Gaziano aveva già celebrato la Messa. L'abbazia fu devastata dai Normanni, che uccisero 120 dei 140 monaci. Successivamente l'abbazia risorse, tanto da avere nell'XI secolo 101 succursali, di cui 10 in Inghilterra.
Nel 1562 l'abbazia di Marmoutier fu saccheggiata dagli Ugonotti, che nello stesso anno bruciarono anche le reliquie di san Martino conservate nell'omonima basilica. Si conservano solo parte del cranio e un braccio.
Durante la rivoluzione l'abbazia di San Martino fu distrutta quasi interamente, ma fu ricostruita nel XIX secolo per impulso dell'arcivescovo cardinale Guillaume-René Meignan.
In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la metropolia di Tours fu ridotta per la soppressione delle diocesi di Dol, Saint-Pol-de-Léon, Saint-Malo e Tréguier. Nel 1855 la nuova diocesi di Laval divenne suffraganea di Tours. Un'ulteriore diminuzione della provincia ecclesiastica di Tours avvenne nel 1859, quando Rennes fu eretta a sede metropolitana, sottraendo a Tours le diocesi bretoni di Vannes, Quimper e Saint-Brieuc.
In seguito alla riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, dall'8 dicembre 2002 la metropolia turonese è stata completamente stravolta, assegnando alla provincia ecclesiastica sedi diocesane che mai, nella storia di Tours, erano state sue suffraganee.
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi di Tours conserva il più antico catalogo episcopale della cristianità dopo il Liber pontificalis della Chiesa di Roma[5], ed è quello redatto da san Gregorio nell'ultimo capitolo della sua Historia Francorum (scritto nel 594). Diversi sono i cataloghi episcopali che proseguono quello di Gregorio, e che si è soliti distinguere in due serie: quelli che riportano gli anni (e a volte i mesi e i giorni) di episcopato (e a volte gli anni e/o i mesi di vacanza della sede); e quelli che riportano la semplice lista episcopale senza dati cronologici. In alcuni casi, i cataloghi con le cifre manifestano evidenti anacronismi, dovuti ad errori di copiatura da parte di qualche amanuense medievale.
SanGaziano † (circa 250 - 20 dicembre 301 ? deceduto)
L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 608.390 persone contava 502.000 battezzati, corrispondenti all'82,5% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
274.620
350.000
78,5
341
321
20
805
40
1.004
295
1970
?
436.124
?
321
273
48
?
71
1.054
296
1980
423.030
486.884
86,9
264
218
46
1.602
1
67
805
300
1990
453.000
520.000
87,1
217
171
46
2.087
9
62
720
300
1999
436.400
545.500
80,0
181
144
37
2.411
15
45
523
82
2000
426.023
568.031
75,0
180
144
36
2.366
15
43
501
81
2001
414.662
568.031
73,0
171
141
30
2.424
15
38
485
77
2002
420.042
554.345
75,8
165
133
32
2.545
14
41
489
77
2003
385.030
554.003
69,5
152
126
26
2.533
16
35
449
77
2004
347.456
560.413
62,0
143
122
21
2.429
16
29
429
76
2010
503.000
597.724
84,2
117
102
15
4.299
21
20
387
44
2014
501.600
607.000
82,6
118
88
30
4.250
27
33
331
41
2017
498.800
604.000
82,6
101
79
22
4.938
24
26
223
39
2020
500.900
606.511
82,6
99
80
19
5.059
27
25
173
39
2022
502.000
608.390
82,5
95
72
23
5.284
30
28
146
39
Note
^Monumenta Germaniae Historica, Chronica minoraArchiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., I, p. 555. Nel periodo tardo-imperiale le civitates venivano abitualmente identificate e nominate con il nome del popolo di appartenenza: così Caesarodunum divenne la civitas Turonorum, da cui trae origine l'odierno toponimo.
^Duchesne ammette come data di consacrazione il 4 luglio 372 e come data di decesso l'8 novembre 397.
^Dopo 33 anni di episcopato Brizio fu accusato da alcuni dei suoi molti nemici di aver resa incinta una religiosa addetta al suo servizio e fu costretto a lasciare non solo la cattedra ma anche la città. Fu sostituito da Giustiniano. Rifugiatosi a Roma, riuscì a dimostrare la sua innocenza e rientrò a Tours ove, alla morte del suo ultimo successore Armenzio, fu reinsediato nella cattedra episcopale. Cfr: Santi, beati e testimoni - San Brizio di Tours; Gregory of Tours, History of the Franks, Book II Chap.1
^Si fece rappresentare al concilio di Agde del 506. Licinio era certamente vescovo nel 508 quando Clodoveo I passò da Tours di ritorno dall'Aquitania; ciò implica che in questo punto la cronologia di Gregorio (che assegna a Vero 11 anni e 2 mesi di governo) deve essere ridotta di almeno due anni.
^Occupò la sede di Tours per dodici anni e due mesi; deve essere morto tra il 519 e il 520.
^Nel catalogo finale, Gregorio assegna loro due anni di episcopato, mentre nella Historia gli anni sono 3.
^Secondo quando racconta nella Historia, Difinius succedette direttamente a Licinio, mentre nel catalogo finale è preceduto dal governo congiunto di Teodoro e Procolo. Pontificò per dieci mesi.
^Divenne vescovo all'epoca del re Clodomiro (511-524); secondo la Historia di Gregorio governò per 3 anni, mentre nel catalogo finale della medesima Historia gli sono assegnati 4 anni e 5 mesi di episcopato.
^Le cronologie da Leopacario e Giuseppe I († 815) sono quelle tradizionali, calcolate in base agli anni di episcopato attribuiti a ciascun vescovo dagli antichi cataloghi. Pochi sono i documenti storici per questo periodo (VII-VIII secolo) e molti vescovi sono noti solo per la loro presenza nei cataloghi episcopali; per cui le date qui indicate sono per lo più ipotetiche e hanno un valore puramente indicativo.
^A partire da Landranno I, i numerosi documenti storici aiutano a confermare e, nel caso, a correggere le cronologie riportate dai cataloghi.
^Un diploma di Carlo il Calvo menziona l'arcivescovo Amalrico a giugno 849; ma questa data deve essere errata (Duchesne, Les anciens catalogues, p. 30), perché Landranno II è ancora sulla sede di Tours nel mese di novembre dello stesso anno.
^Secondo Duchesne (Les anciens catalogues, p. 33), il vescovo Barthelemy de Faye si incontra già in un documento del 15 agosto 1052, cosa che creerebbe problemi di cronologia nel catalogo.
^Il 3 aprile 1775 venne nominato arcivescovo di Cambrai.