Inizia la sua attività di designer nel 1980, fondamentalmente ispirata alle nuove tecnologie e alle nuove potenzialità comunicative di cui il settore, in quegl'anni, iniziava a distinguersi sempre più.[1] Sei anni dopo vince il Compasso d'oroADI. Oltre a quello ricevuto nel 1986 per il libro La materia dell'invenzione costruito con Alberto Meda ed Ezio Manzini[2], ne riceve un altro nel 2004 con il porta bottiglia Vivawine per Morellato[3]. Nel 1999 è premiato con il Good Design Award dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design[4] e nell'aprile 2000 in due sezioni con il Design World.
Nel 2010 vince la Piramide dell'Eccellenza, premio dell'Accademia Italiana di Arte Moda Design[5]. Santachiara è Internazionalmente considerato ispiratore e autore negli anni Ottanta del neo design tecno-poetico.[6] Nel 2016 è Il vincitore dell'Icon Award Marmomac, e nel 2017 di Digital Design Award for CYRCUS.IT, la piattaforma che produce design con la digital fabrication. A Giugno 2022 riceve Laurea ad Horis Causa dall'Accademia di Belle Arti di Brera Milano.
Opere
«Gli oggetti non sono belli o brutti per il loro corpo, ma anche per le loro performance. Come nei cartoons, non si tratta di progettare solo il personaggio, ma anche le sue gag»
«“Credo che l’elemento originale derivi soprattutto dall’invenzione come idea prodotto, dal suo uso interattivo come estetica della sorprendenza, dell’animazione e dello strabismo multifunzionale. La composizione plastica/architettonica non è nei miei intenti, ma rimane come interfaccia tra ideazione e estasi dell’uso”»
Ha seguito un percorso anomalo e indipendente, iniziando giovanissimo come designer nel distretto delle dream car più famoso del mondo: Modena[17]. Si è poi dedicato alle arti visive con opere tra arte e design esposte in varie manifestazioni per approdare poi, nel 1980, alla Biennale di Venezia[18]. Il riconoscimento internazionale arriva con “La Neomerce. Il design dell'invenzione e dell'estasi artificiale” (Triennale di Milano nel 1984 e Centre Pompidou); una mostra manifesto e riferimento internazionale per un nuovo design performativo, tecno-poetico, spettacolare e ironico. Si introduce così nel design un nuovo e inedito rapporto con la tecnologia fatto di piccole invenzioni e di piccole magie attraverso forme immateriali come l'animazione, la sorpresa, la sensorialità.[19]
Nel 2011 è curatore della mostra “Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime”, evento centrale per COSMIT, in occasione del 50° del Salone Internazionale del Mobile a Milano,[20],[21]
Moltissimi suoi oggetti sono presenti nelle collezioni permanenti dei più importanti musei internazionali.[22]
Oltre che artista Denis Santachiara è docente di design presso la NABA di Milano.
Nel 2014 Fonda www.cyrcus.it, una piattaforma di produzione e vendita di design prodotti attraverso la manifattura digitale, quindi con stampanti 3D, CNC, taglio laser, ecc.