L'evoluzione della condizione e dei diritti delle donne in Asia coincidono con l'evolvere della storia stessa del continente; essi corrispondono anche con le culture che si sono via via sviluppate al suo interno.
Donne asiatiche che hanno raggiunto un ruolo di notevole importanza all'interno del loro paese sono la rivoluzionaria, scrittrice e femminista cinese dei primi del Novecento Qiu Jin; la filippina Corazon Aquino; l'indiana Indira Gandhi e l'italoindiana Sonia Gandhi; la pakistana Benazir Bhutto e l'israeliana Golda Meir.
Storicamente le donne birmane hanno sempre avuto uno status sociale unico all'interno della società; per secoli hanno goduto di un alto grado d'indipendenza, mantenendo i pieni diritti legali ed economici. Nei tempi antichi il paese aveva un sistema matriarcale che includeva il diritto esclusivo di ereditare proprietà ed il ruolo di capo-villaggio: le donne birmane sono state inoltre nominate volentieri ad alti uffici dai re, potendo così diventare strette assistenti e finanche regine[43].
. Secondo il gender gap report 2019 l'Armenia occupa il 98º posto su 153 per quanto riguarda i diritti delle donne, con un punteggio di 0,684 su 1.
Secondo il global gender gap report 2019 l'Azerbaigian occupa la posizione numero 94 su 153 per quanto riguarda i diritti delle donne con un punteggio di 0,684 su 1 (68% di parità).
Secondo il gender gap report del 2019 Cipro occupa la 91ª posizione su 153 Paesi analizzati con un punteggio di 0,692/1,000 (2006 83ª posizione punteggio di 0,643/1,000). Il 68,9% delle donne lavorano, il 17% delle donne sono legislatrici e coprono cariche importanti, il 52,3% sono figure importanti. Il 98,1% sono istruite, il 97,7% hanno raggiunto un'istruzione primaria, il 95,1% secondaria e 69,4% terziaria. Il 17,9% fanno parte del Parlamento e il 18,2% sono ministri. Il diritto di voto è stato istituito per le donne nel 1960 e l'età media è di 29,8 anni per mettere al mondo un figlio con 1,34 figli per donna.
Secondo il gender gap report del 2019 gli Emirati Arabi si sono classificati 120esimi su 153 paesi per quanto riguarda i diritti delle donne con un punteggio di 0,655 su 1.
Amal Al Qubaisi è dal 18 novembre 2015 al 14 novembre 2019 Presidente del Consiglio Federale Nazionale, prima donna negli Emirati.
La Giordania si è classificata 138ª su 153 paesi secondo il gender gap report del 2019, con un punteggio di 0,623 su 1.
Condizione della donna in Giordania
Secondo il Gender Gap Report del 2019 l'Iraq si è classificato 152º su 153 paesi analizzati con un punteggio di 0,530 su un punteggio che va da 0,000 a 1,000 a causa della sua persistente disuguaglianza di genere. Per quanto riguarda la partecipazione politica si classifica 153ª con un punteggio di 0,227 su 1,000. Le donne costituiscono il 13% della forza lavoro, il 21,8% dei manager, di giudici e di personalità importanti sono donne, il 31% dei lavoratori professionisti sono donne. Il tasso di alfabetizzazione è del 44% (mentre il maschile è del 56,2%, l'86,9 delle donne hanno concluso gli studi primari, il 40,3% di loro ha concluso i secondari, mentre solo il 12% di loro ha concluso gli studi terziari. Il 25,2% dei parlamentari sono donne, mentre nessuna donna ha ricoperto la carica di ministro al momento all'interno del Paese. Il diritto di voto è stato conseguito nel 1980. L'età media di una donna quando mette al mondo un figlio è di 28,7 anni. Mentre il numero di figli per donna sono 3,68. Circa 79 donne su 100.000 muoiono per parto naturale.[81]
Israele si è classificato 64º su 153 paesi del mondo secondo il gender gap report del 2019, con un punteggio di 0,718 su 1.
. Il Kuwait si è classificato 122º su 153 paesi secondo il gender gap report 2019, con un punteggio di 0,750 su 1.
Il 59% delle donne partecipano alla forza lavorativa attiva nel paese, il 14,9% dei manager e professionisti legislatori sono donne e le donne professioniste lavoratrci sono il 22,2%. Il tasso di alfabetizzazione è del 94,7%, mentre le percentuali delle donne che hanno raggiunto un'istruzione primaria, secondaria e terziaria sono rispettivamente il 95,2%, il 91,8% e il 54,9%. Il 9,8% dei componenti del Parlamento sono donne e il 7,1% dei ministri sono donne. L'età media delle donne quando mettono al mondo un figlio è di 29,9 anni con una media di 1,88 figli. Il diritto di voto è stato raggiunto solo nel 2003[94].
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