Il cloruro di magnesio è il composto inorganico di formula MgCl2. Esiste anche in varie forme idrate MgCl2 • nH2O; di queste, comune è l'esaidrato MgCl2 • 6H2O. In condizioni normali questi composti sono solidi incolori e inodori, tipici alogenuri ionici, molto solubili in acqua. In natura si trova in molte salamoie e laghi salati, nonché in vari minerali, tra i quali bischofite, MgCl2 • 6H2O, e carnallite, KCl • MgCl2 • 6H2O. L'utilizzo principale del cloruro di magnesio è nella produzione di magnesio metallico; è usato inoltre come additivo alimentare e in numerose altre applicazioni.
Struttura
MgCl2 è un composto ionico. La forma anidra cristallina ha una cella elementare tipo CdCl2, dove l'atomo di magnesio ha coordinazione ottaedrica. Esistono molte forme idrate di formula generale MgCl2 • nH2O, che perdono progressivamente acqua al crescere della temperatura: n = 12 (-16,4 °C), 8 (-3,4 °C), 6 (116,7 °C), 4 (181 °C), 2 (ca. 300 °C).[2] Nella forma esaidrata lo ione Mg2+ ha ancora coordinazione ottaedrica, ma è legato a sei molecole d'acqua.[3]
Produzione
Commercialmente il cloruro di magnesio si può estrarre da salamoie, dall'acqua di mare o dai minerali bischofite, MgCl2 • 6H2O, e carnallite, KCl • MgCl2 • 6H2O. Per queste vie si ottiene l'esaidrato MgCl2 • 6H2O; da questo si può ottenere il prodotto anidro con una varietà di processi industriali di disidratazione.[4]
Il cloruro di magnesio ha numerosissime applicazioni. La più importante è come materiale di partenza per la produzione di magnesio metallico per via elettrolitica ad alta temperatura:[5][6]
MgCl2(l) → Mg(l) + Cl2(g)
Tra le altre applicazioni, è usato nella manifattura di tessuti, carta, materiali ignifughi e cementi. Mescolato con ossido di magnesio, forma il cemento magnesicico. Viene inoltre usato come agente flocculante nel trattamento delle acque.
Viene inoltre usato per creare soluzioni con punto di ebollizione attorno a 154°C per effettuare prove di corrosione (Stress Corrosion Cracking) secondo la normativa ASTM G36.
Note
^Sostanza non pericolosa secondo la regolamentazione (CE) N. 1272/2008.