La presenza di una chiesa a Rivalta è attesta già nel IX secolo[3]; nel 1144 venne elevata al rango di pieve[3] e nel 1302 risultava essere dipendente dalla chiesa di Sant'Ilario[1].
La chiesa e lo spazio circostante
La prima pietra della nuova parrocchiale venne posta nel 1832[1][3]; l'edificio, il cui progetto, realizzato da don Giuseppe Fontana e modificato da Domenico Taddei, fu poi affidato a Luigi Croppi[1][3], venne portato a termine nel 1848[1][3]. Nel 1849 fu eretto il campanile e nel 1861 venne ultimata la facciata[1].
Nel 1987 una scossa di terremoto arrecò alcuni danni alcuni alla chiesa, che venne poi ristrutturata e consolidata in due fasi, nel 1989 e poi dal 1994 al 1995[1]. Nel 1996 un nuovo terremoto interessò l'edificio, il quale subì un intervento di restauro tra il 2002 e il 2003[1].
Descrizione
Facciata
La facciata della chiesa, che guarda ad oriente, è sparita da due leseneioniche, poggianti su un basamento[1]; sopra il portale si apre una finestra di forma semicircolare, sopra la quale vi sono la trabeazione e un attico caratterizzato da un piccolo oculo[1].
Interno
L'interno della chiesa è costituito da un'unica navata sulla quale s'aprono le cappelle laterali[1]; l'aula termina col presbiterio, a sua volta chiuso dall'abside semicircolare[1].
Opere di pregio qui conservate sono due tele raffiguranti San Giuseppe con il bambino e i Santi Luigi, Eurosia e Giovannino, risalente al 1771[3], e la Madonna del Bambino assieme ai Santi Filippo Neri, Lucia, Liberata e Giulia, entrambe eseguite da Francesco Camuncoli[3], che realizzò anche lo stendardo da processione in cui è rappresentata la Madonna con il Bambino e i Santi Domenico e Ambrogio[3], e il settecentesco coro in legno, originariamente collocato nella soppressa chiesa reggiana di Sant'Ilario[3].