La chiesa di Sant'Eufemia è la parrocchiale di Teglio, in provincia di Sondrio e diocesi di Como[1]; fa parte del vicariato di Tirano.
La primitiva chiesa di Teglio sorse tra i secoli V e VI[1], come testimoniato dai resti rinvenuti durante la campagna di scavi archeologici avvenuta tra il 2011 e il 2012[2]. Questo edificio, che era ad un'unica navata, era rivolto con l'abside, di forma semicircolare, ad oriente e presentava un banco, anch'esso semicircolare, presso cui sedevano i sacerdoti durante la celebrazione[2].
Tra il IX e X secolo la struttura subì un parziale rifacimento che interessò soprattutto l'abside: ne venne realizzata una nuova addossata a quella precedente[2]; inoltre, dai suddetti scavi emerse che vi era pure un secondo piano nel pavimento[2].
Verso l'XI secolo questa seconda chiesa venne distrutta e al suo posto ne sorse una nuova di maggiori dimensioni, che aveva una pianta a tre navate, tutte terminanti con un'abside[2]; essa, che era in stile romanico, fu consacrata il 4[2] novembre 1117 dal vescovo di Como Guido Grimoldi[2][1].
La nuova chiesa, realizzata a partire da quella romanica, venne costruita tra il Cinque e Seicento[3][4][5]; nel XVI secolo fu edificata pure la cappella del battistero[1].
Dalla relazione della visita pastorale del 1614 del vescovo Filippo Archinti s'apprende che la pieve di Teglio, nella quale avevano sede le confraternite dei Disciplini Bianchi e della Dottrina Cristiana, aveva come filiali le chiese di San Lorenzo Martire, di San Giovanni presso l'omonimo borgo, di Santa Maria a Ligone Superiore, di San Rocco a Ligone Inferiore, di San Martino Vescovo e dei Santi Gervasio e Protasio in località Branchi[6].
Il 19 settembre 1625 papa Urbano VIII elevò la chiesa al rango di prepositurale e di collegiata ed istituì un collegio di quattro canonici[7].
Il 29 gennaio 1968 la chiesa, fino a quel momento sede di un vicariato foraneo, venne aggregata al vicariato di Tirano[6]. Il tetto subì poi un intervento di restauro iniziato nel 2011 e portato a termine nel 2013[1].
La facciata, di impianto romanico ed ampliata nel 1730[8], è anticipata dal protiro ed è caratterizzata da delle lesene, da un rosone ed è conclusa dal timpano triangolare ai lati e sopra del quale vi sono dei pinnacoli[9]; ai lati sono presenti due ali sulle quali s'aprono delle finestre di forma curvilinea.Il portale risale al 1506[4].
L'interno è suddiviso in tre navate; sulla navatella di destra s'affacciano due cappelle laterali, su quella sinistra tre[1]; al termine dell'aula vi è il presbiterio, inframezzato tra la sagrestia e il campanile e a sua volta chiuso dell'abside di forma quadrata e coperta da volta a botte[1].
Opere di pregio qui conservate sono le pale raffiguranti il Salvatore, la Vergine Maria e i Dodici Apostoli, tutte e tre di scuola lombarda[10], le tele ritraenti Scene della vita di Sant'Eufemia, realizzate dallo svizzero Giovanni Battista Soldati[10], l'altare maggiore, costruito in stile tardobarocco nel 1780 da Gabriele Longhi[10], un'immagine aurea con soggetto Sant'Eufemia e una lampada argentea risalente al Settecento[10].
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