La chiesa di San Pietro si trova nel centro storico di Terni, dove sorge sull'omonima piazza, ed è consacrata a San Pietro[1]. La chiesa attuale, ampiamente rimaneggiata nel corso dei secoli, risale al XII secolo e presenta una facciata a capanna, con il portale sovrasto dai resti di un rosonegotico, mentre all'interno sono presenti numerosi affreschi risalenti al XIII e al XIV secolo.[2] Sul lato sinistro si trova un campanile quadrato in mattoni e pietra, con finestre bifore.
Alcuni secoli dopo, precisamente nel 1287, la chiesa venne affidata da Tommaso, vescovo di Terni, agli Agostiniani[4] già da tempo presenti a Terni, prima con un eremo nei pressi della Rocca San Zenone, e poi a partire dal 1254, nella chiesa dedicata ai santi Siro[non chiaro] e Bartolomeo. Gli Agostiniani ben presto ritennero la chiesa indossisfacente per le loro esigenze e all'inizio del 1300 iniziarono la costruzione dell'edificio attuale eretto in forme gotiche, ad navata unica, dotata di un presbiterio rettangolare ma priva di transetto, con annesso convento.
Nel XV secolo furono eseguiti numerosi lavori, in parte finanziati dalla famiglia Manassei nella persona di Stefano, che ricoprì numerose cariche pubbliche come podestà di Città di Castello, Fermo e Firenze[5], e vennero realizzata un'abside e elevato il campanile fino al piano con le finestre bifore.
Nel XVII secolo parte del complesso venne demolito per far posto a Palazzo Manassei mentre il campanile venne terminato.
Durante il terremoto del 1703 la chiesa con gli edifici annessi subì numerosi danni pertanto venne ricostruita con profondi cambiamenti rispetto alla struttura originale ed ha assunto la forma attuale, con il chiostro che venne abbellito e decorato
Con l'Unità d'Italia e la conseguente secolarizzazione dei beni ecclesiastici, i vari edifici del complesso hanno subito destini diversi: il convento è stato adibito a scuola mentre il chiostro e altri parti sono state suddivisi e destinati ad usi vari[6], mentre la chiesa ha continuato ad essere un luogo di culto.
Di interesse anche la cappella di Santo Stefano martire. Insolita collocazione ha la pietra tombale, non collocata sul pavimento ma incastonata nella parete[8], di Stefano Manassei, esponente dell'omonima famiglia, che fu un podestà di Firenze[9] nonché finanziatore dei lavori di restauro del XV secolo della chiesa stessa, presso la quale sorgeva il palazzo di famiglia, appunto Palazzo Manassei.
La seconda cappella della parete destra è dedicata a Santa Rita da Cascia molto venerata da numerosi fedeli in città[7](ogni anno il 22 Maggio si celebrano numerose Sante Messe con la distribuzione ai fedeli di rose benedette).
^Copia archiviata, su turismo.comune.terni.it. URL consultato il 17 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
^"Dopo la sottomissione di Spoleto, poiché Liutprando tardava a consegnare i castelli promessi, Z. non esitò a lasciare Roma per incontrarlo personalmente e raccogliere i frutti dell'accordo, facendo valere nei confronti del re tutto il prestigio morale e carismatico che gli derivava dalla figura di vicario del principe degli apostoli. L'incontro avvenne a Terni probabilmente nell'estate del 742; Liutprando accolse il papa con grandi onori; le trattative durarono alcuni giorni, accompagnate da cerimonie religiose." in [1]