L'idea di dotare un carro armato con un lanciafiamme nacque durante la prima guerra mondiale, quando appunto iniziò l'uso del carro armato. I carri lanciafiamme erano infatti molto meno vulnerabili rispetto a i lanciafiamme tradizionali, poiché appunto erano montati su un veicolo corazzato. Nell'ultimo conflitto mondiale il loro utilizzo fu vasto grazie alla grande capacità dei serbatoi di propellente e la lunga gittata dei lanciafiamme. I carri lanciafiamme molto spesso venivano utilizzati per il supporto alla fanteria, per esempio quando era necessario conquistare o distruggere un bunker nemico[1], come accadde nella battaglia di Iwo Jima e Tarawa dove ne vennero utilizzati molti. Tuttavia i carri lanciafiamme a causa della loro corta gittata, rispetto agli armamenti convenzionali montati sui carri armati, erano pressoché inutili in campi di battaglia aperti; e non disponevano delle contromisure per difendersi dalle armi anticarro nemiche. L'esperienza e la necessità portarono i tedeschi a dotare i loro Panzer II e Panzer III sia con il cannone principale o anticarro sia con il lanciafiamme. Mentre il Panzer IV non venne mai convertito a lanciafiamme. Mentre gli inglesi usavano il Churchill Crocodiles in versione lanciafiamme gli americani ricevettero durante la battaglia di Brest alcuni M4 Sherman dotati di lanciafiamme. Sempre durante la seconda guerra mondiale i canadesi e gli olandesi usarono i Wasp come carri lanciafiamme[2].