La congregazione venne fondata da Tommaso Malpan e Tommaso Porukara, sacerdoti del rito siro-malabarico. Desiderosi di condurre vita religiosa in comune, si rivolsero al vicario apostolico del Malabar, Maurilio Stabellini, dell'ordine dei Carmelitani Scalzi: nel 1831 Stabellini eresse per loro un convento a Mannamam, presso Kottayam, e l'anno successivo alla casa venne annesso un seminario.[2]
A Malpan e Porukara si unì presto Kuriakose Elias Chavara (1805-1871), che venne scelto come primo superiore della comunità ed è considerato fondatore della congregazione. I religiosi adottarono un abito e uno stile di vita ispirato a quello dei Carmelitani Scalzi e l'8 dicembre 1855 i primi undici aspiranti emisero la loro professione dei voti, secondo la regola carmelitana, nelle mani di Marcellino Berardi, carmelitano scalzo, vicario apostolico di Verapoly.[2]
Nel 1846 i Carmelitani della Beata Vergine Maria Immacolata aprirono la prima tipografia in lingua tamil.[2]
Lo spirito della congregazione è prevalentemente contemplativo. I religiosi si dedicano a varie opere di apostolato dirette prevalentemente ai cattolici del rito siro-malabarico; sono attivi nel lavoro ecumenico per l'unione con la Chiesa siro-giacobita (ortodossa).[2]