Nel 1879 Carlo Stefano venne assegnato alla marina austro-ungarica. Nel 1879 accompagnò l'ammiraglio Hermann von Spaun, in un viaggio in Brasile e Nord America a bordo della goletta Saida. Nel 1896 si ritirò dal servizio effettivo dopo che la stessa marina austriaca aveva perso ogni influenza dopo il crollo dei porti dell'area triestina e balcanica. Continuò, ad ogni modo, ad esserne un fervido sostenitore e prestò aiuto nelle operazioni in corso; nel 1911 ottenne il grado di ammiraglio[1]. Nel 1918 l'Imperatore Carlo I d'Austria lo pose al servizio nel porto di Cattaro (oggi in Montenegro). Carlo Stefano raccomandò una radicale riorganizzazione della marina e nominò Miklós Horthy come comandante in capo[2].
Candidato alla corona polacca
Il 5 novembre 1916 l'Imperatore tedesco Guglielmo II e l'Imperatore austriaco Francesco Giuseppe conclusero un atto per rendere indipendente la Polonia sotto una corona regale autonoma. Carlo Stefano venne candidato per un'eventuale reggenza del trono[3].
A quel tempo infatti Carlo Stefano viveva a Żywiec e la scelta era stata motivata dal fatto che egli era in grado di parlare correttamente e fluentemente il polacco. Con questi intenti, due delle sue figlie vennero date in sposa a principi polacchi delle nobili e secolari casate dei Radziwiłł e dei Czartoryski.
Ad ogni modo, il progetto sfumò in breve per i troppi contrasti che sarebbero sorti e Carlo Stefano dovette abbandonare l'idea di divenire re di Polonia.
L'Arciduca Carlo Stefano, sua moglie Maria Teresa d'Asburgo-Toscana, con i loro figli, 1896.
Oltre alla sua carriera professionale come ufficiale di marina, Carlo Stefano si interessò attivamente alla vela. Era un ufficiale di bandiera dell'Imperial e Royal Yacht Squadron[4]. Il suo interesse per la vela lo portò in Inghilterra in diverse occasioni incluso nel 1879 per la Royal Yacht Squadron Regatta,[5], nel 1900[6] e nel 1911[7]. Nel 1892 fu nominato membro del (British) Yacht Racing Association[8]. Comprò diversi yacht inglesi tra cui la Valchiria dal conte di Dunraven nel 1892[9] e la Ul da Ramage e Ferguson Limited nel 1911[10]. Il suo yacht Waturus fu venduto a Randal Morgan, un americano, nel giugno del 1902[11], e alla fine ha avuto una lunga carriera in marina sia in servizio militare e civile come HMCS Hochelaga.
L'Arciduca Carlo Stefano e sua moglie Maria Teresa d'Asburgo-Toscana, 1886.
Proprietà
Quando lo zio di Carlo Stefano, l'arciduca Alberto, duca di Teschen morì nel 1895, lui e i suoi fratelli ereditarono grandi proprietà. Le sue più grandi proprietà erano in Galizia soprattutto a Saybusch (ora Żywiec in Polonia). Tra le imprese gestite qui c'era la birreria Żywiec, che fu nazionalizzata dai comunisti dopo la seconda guerra mondiale. Carlo Stefano aveva un palazzo a Pola e un palazzo invernale a Lussin (ora Lussino). Aveva anche un palazzo a Vienna nella Wiedner Hauptstrasse[12].
^Lawrence Sondhaus, The Naval Policy of Austria-Hungary, 1867–1918: Navalism, Industrial Development, and the Politics of Dualism (West Lafayette, Ind.: Purdue University Press, 1994), 135–136.
^"Will Crown Archduke as King of Poland", The New York Times (16 August 1915): 1; Catherine Radziwill, The Austrian Court from Within (London: Cassell, 1916), 161; "Archduke Charles to Govern Poland", The New York Times (14 December 1916): 6; "Imperial And Foreign News Items", The Times (17 May 1917): 5; "The Meeting Of The Reichsrath", The Times (31 May 1917): 5.
^"The Pola Regatta", The Times (12 April 1895): 8.