Nel 1945, don Carlo entra nel giornalismo. Lavora per tredici anni come redattore al quotidiano torinese Il Popolo Nuovo[1]. Contemporaneamente, nel 1946 fonda con altri giornalisti il settimanale il nostro tempo[2][3], che dirigerà fino alla morte. Nel 1964 subentra a Giuseppe Lazzati come direttore del quotidiano cattolico milanese L'Italia, che quattro anni dopo si fonderà col bolognese L'Avvenire d'Italia, divenendo Avvenire e rimanendo l'unico quotidiano cattolico italiano a diffusione nazionale.
Papa Paolo VI gli affida l'incarico di organizzare gli uffici delle "comunicazioni sociali" in Italia, ossia le strutture che dovevano occuparsi dei mass-media. Nell'Ufficio per la comunicazione sociale del Piemonte, a Torino, Chiavazza fonda la "Scuola di giornalismo", che oggi porta il suo nome, e dalla quale in trentacinque anni di attività sono usciti centinaia di addetti all'informazione.
Opere
Carlo Chiavazza, Scritto sulla neve, Bologna, Ponte Nuovo, 1964, ISBN88-88657-44-4.
Note
^ Admin, Biblioteca Fondazione Gramsci, su ismel.it. URL consultato il 29 luglio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2016).