Il nome "Bodmin Moor", con il quale la zona viene identificata, fu coniato nel 1813 dall'Ordnance Survey.[9] In precedenza, la brughiera veniva chiamata "Fowey Moor", in quanto attraversata dal fiume Fowey.[9]
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Storia
I primi insediamenti umani risalgono probabilmente già al 10000 a.C., quando piccoli gruppi di persone iniziarono a cacciare e a disboscare la zona, in modo tale che gli animali potessero andare a pascolo.[10]
L'area fu densamente popolata durante l'Età del Bronzo, come testimoniano i numerosi siti preistorici risalenti a quell'epoca.[4]
Nel corso del XIX secolo, come in varie altre zone della Cornovaglia, anche nella brughiera di Bodmin furono attive diverse miniere, in particolare per l'estrazione dello stagno e del rame.[4]
Flora & Fauna
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Meteorologia
La temperatura media nella brughiera di Bodmin è di 2-3 °C d'inverno e di 19-20 °C d'estate.[1] Mediamente, piove per 180 giorni l'anno.[1]
Luoghi d'interesse
Tra i numerosi luoghi d'interesse della zona, figurano:
Una leggenda racconta che nella brughiera di Bodmin, segnatamente nel lago chiamato Dozmary Pool, Sir Belvedere avrebbe gettato la spadaExcalibur ricevuta da Re Artù, colpito a morte, e che una mano emersa dalle acque avrebbe poi afferrat l'arma prima che finisse nei fondali.[6][8] Si ritiene che questa spada luccichi tuttora.[4]
La brughiera di Bodmin sarebbe abitata dalla cosiddetta "Bestia di Bodmin" o "Bestia della Brughiera di Bodmin", una sorta di felino simile ad una pantera nera o ad un enorme gatto nero, che sarebbe stato avvistato per la prima volta nel 1971 e che dal 1983 ad oggi sarebbe stato avvistato per 60 volte.[7][16][17][18]
Seconda la leggenda, i megaliti noti come "The Hurlers" non sarebbero altro che dei miscredenti del luogo, trasformati in pietra per non aver santificato il sabato.[6]
^The Cornubian Batholith, su myweb.tiscali.co.uk. URL consultato il 3 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2011).
^abcdefghijSomerville, Christopher, Le Guide Traveler di National Geographic - Gran Bretagna, National Geographic Society, New York, 1999-2001 - White Star, Vercelli, 2004, p. 148