Studiò anche arabo, ma con risultati non eccelsi, e altre lingue orientali. Divenne professore di teologia. Pubblicò una grammatica ebraica nel 1535, e commentari della Bibbia. L'opera per la quale è però maggiormente famoso è la prima edizione a stampa del Corano in lingua latina (Basilea, 1543), basata sulla traduzione medievale - voluta da Pietro il Venerabile, Abate di Cluny curata da Roberto di Ketton e da Ermanno di Carinzia (o Ermanno il Dalmata), con l'aiuto di un ebreo che s'era fatto musulmano. Tale edizione includeva la Doctrina Machumet, una traduzione del trattato teologico arabo-islamico noto come Libro delle mille domande. Considerato il padre dell'esegesi biblica in Svizzera, Bibliander fu coinvolto in una controversia dottrinale con Pietro Martire Vermigli a proposito della predestinazione. Fu sollevato dalla sua cattedra di Teologia nel 1560 per la sua opposizione a Ginevra.[1] Morì di peste bubbonica.
Note
^ Lucia Felici, La riforma protestante nell'Europa del cinquecento, Carocci editore, p. 139, ISBN978-88-430-8462-3.