Si dilettò in traduzioni, curatele e volgarizzazioni. Nel 1572 pubblicò a Venezia la sua prima traduzione, su un trattato di Dionigi di Rijkel.[1]
Nel 1576 alloggiò nel palazzo della famiglia Cappello a Meolo per sfuggire alla pestilenza che aveva colpito Venezia e iniziò per i Cappello un'attività di traduzione in volgare dei testi biblici.[1]
Nel 1582 lavorò alla volgarizzazione del Calendario Gregoriano perpetuo e successivamente al Compendio historico del Vecchio e del Nuovo Testamento, che – pubblicato nel 1586 – ebbe un cospicuo successo e fu ristampato per circa un secolo.[1]