Barriera di carne - La porta del corpo

Barriera di carne - La porta del corpo
Yumiko Nogawa in una scena del film
Titolo originale肉体の門
Nikutai no mon
Lingua originalegiapponese, inglese
Paese di produzioneGiappone
Anno1964
Durata90 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico
RegiaSeijun Suzuki
SoggettoTaijiro Tamura (romanzo)
SceneggiaturaGoro Tanada
ProduttoreKaneo Iwai
Casa di produzioneNikkatsu
FotografiaShigeyoshi Mine
MontaggioAkira Suzuki
MusicheNaozumi Yamamoto
ScenografiaTakeo Kimura
Interpreti e personaggi

Barriera di carne - La porta del corpo (Nikutai no mon) è un film del 1964 diretto da Seijun Suzuki. È conosciuto anche con il solo titolo La porta del corpo.

Trama

In un sobborgo di Tokyo, nell'immediato dopoguerra, quattro prostitute formano una banda in modo da proteggersi a vicenda e tutelare il frutto dei loro adescamenti, che rivolgono esclusivamente a connazionali, in quanto la leader del gruppo, Komasa Sen, personalità torbida e volitiva, nutre viscerale avversione e senso di rivalsa verso le truppe di occupazione americane. Un giorno, nel loro covo, un edificio semidistrutto dai bombardamenti, si rifugia Shintaro, un reduce, che ora vive di rapina, ricercato per aver ferito ad una gamba un agente della polizia militare americana; le prostitute, tutte attratte dal carattere forte e risoluto di Shintaro, nonché dalla sua virilità, anziché denunciarlo decidono di aiutarlo e lo tengono nascosto nel loro rifugio. Maya, la più giovane e più fragile del gruppo, si innamora di Shintaro e ha con lui un rapporto carnale, convincendolo a portarla via con sé e scatenando la gelosia di Sen che tradisce Shintaro con i suoi nemici, e dopo aver battuto Maya la scaccia dal covo. Mentre attende Maya, per fuggire con lei, Shintaro viene abbattuto dai militari americani, lasciando sola la ragazza.

Produzione

Nel documentario From the Ruins: Making 'Gate of Flesh', del 2005, Suzuki ricorda come il film - girato secondo i soliti standard della Nikkatsu, ovvero 10 giorni di pre-produzione, 25 per le riprese, 3 di post-produzione - incontrò il rifiuto a prendervi parte di quasi tutte le attrici sotto contratto con la casa di produzione, a causa delle scene di nudo previste dal copione. Per coprire i cinque ruoli femminili principali, Kayo Matsuo, legata alla Nikkatsu dal 1958, fu affiancata da interpreti esterne.

Critica

«Suzuki cerca di riscattare la sordida materia passando da un naturalismo esasperato a invenzioni fantastiche di timbro surrealista o simbolico.»

Il Farinotti assegna al film due stelle su cinque di giudizio.[2]

Note

  1. ^ Laura Morandini, Luisa Morandini, Morando Morandini Il Morandini, Zanichelli[Quale edizione?]
  2. ^ Pino Farinotti, Il Farinotti 2009, Newton Compton Editori 2008

Collegamenti esterni

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