Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti l'Associazione Sportiva Bari nelle competizioni della stagione 1944-1945.
Dopo la retrocessione in Serie B del Bari, nella stagione 1942-1943, il calcio italiano si ferma a causa dell'imperversare della seconda guerra mondiale (in cui l'Italia è ormai pienamente coinvolta). Nella società biancorossa il commissario Giuseppe Santoro si ritira dalla gestione e il comm. Andrea Somma è sfollato a Rutigliano (in provincia);[1] la stessa società non rinnova i contratti degli atleti entro il termine del 31 dicembre 1943, pertanto i giocatori sono svincolati a tutti gli effetti.[1] Molti si trasferiscono in provincia e giocano nelle rappresentative locali (tra queste si ricordano il Rutigliano e l'U.S. Conversano, vincitore del Campionato dell'Italia libera).[1] Lo stadio della Vittoria, occupato dai militari alleati dopo la liberazione del Sud Italia, presenta a fine 1943 il campo con diverse buche e le attrezzature inutilizzabili[1] (nel bombardamento tedesco del dicembre dello stesso anno è stata anche perforata la pensilina della tribuna ovest).[1]
Nel 1944 il Liberty viene rifondato e si occupa della preparazione, in fondo a via Crispi (in zona Marconi, adiacente al cimitero), di un campo da gioco che verrà chiamato "campo Antonio Lella":[1] si tratta di un terreno dalle dimensioni non proprio regolamentari, con gli spogliatoi dei calciatori ricavati in un capannone adibito a deposito di vino e quelli dell'arbitro che variano a seconda del caso;[1] per il suo utilizzo viene corrisposto un affitto ai proprietari.[1] Il Liberty si iscrive subito al cosiddetto campionato "nazionale misto", così chiamato perché i giocatori delle squadre che vi militano provengono un po' da tutta Italia e non sono tutti professionisti;[1] secondo l'impostazione iniziale della federazione, la prima classificata del girone dovrebbe essere poi ammessa al futuro campionato Centro-Sud (parallelo a quello del Nord Italia, così per tutte le altre regioni).[1]
Nel frattempo, il 27 dicembre del '44, nell'U.S. Bari viene nominato commissario straordinario Francesco De Palma, unico commissario della "vecchia" gestione rimasto a interessarsi del Bari Calcio;[1] il sub-commissario è Tommaso Annoscia.[1] La ricostituita società calcistica, composta in buona parte da persone differenti da quelle della passata gestione,[1] il 1º gennaio 1945 cambia la denominazione in Associazione Sportiva Bari e nell'intento di far partecipare anche i galletti al campionato nazionale misto ritessera molti calciatori del 1942-1943.[1] Dopo aver accordato con il Liberty la divisione del fitto per il campo di gioco, la nuova A.S. Bari s'iscrive al torneo misto, composto ora di tredici squadre.[1]
Audace di Taranto e Bari sono considerate le favorite del torneo,[2] che inizia il 28 gennaio 1945. I libertiani disputeranno al Lella tutto il torneo, i biancorossi solo le prime due gare interne (compreso il derby, vinto 5-1 sullo stesso Liberty).
(Gianni Antonucci sul derby Bari-Liberty del 4 febbraio 1945[1])
A fine febbraio gli alleati concedono il riutilizzo dello stadio della Vittoria[2] e il 4 marzo, in una giornata di vento nevoso vi si gioca Bari - Presidio Lecce (incontro valido per la terza giornata della competizione),[2] vinta dai padroni di casa per 2-1. Dopo aver vinto tutte le prime sei giornate, il Bari viene battuto fuori casa dalla Pro Italia (la gara sarà in seguito vinta a tavolino dai biancorossi, a causa del tesseramento irregolare di alcuni proitaliani e infine annullata, a causa del ritiro dal torneo della società tarantina) e colleziona alcuni pareggi; elogiato dalla stampa quello in casa con l'Audace (dove i galletti pervengono all'1-1 all'88º minuto, con Trevisan).[2] Da questo momento il campionato prosegue con buoni risultati per i biancorossi, le uniche sconfitte arrivano a Taranto contro l'Arsenale (2-1), in una partita segnata da disordini (con la squadra di casa prima esclusa per scorrettezze e poi riammessa)[2] e a Lecce, 2-1, sotto una tensione palpabile.[2] Si tratta però di un campionato condotto in maniera poco ortodossa: nel girone di ritorno, a seguito di disordini molte formazioni vengono escluse (tra queste la contendente Audace Taranto)[2] e a seguito della liberazione del Nord Italia avvenuta tra aprile e maggio, la federazione riduce il girone di ritorno a sei giornate (per permettere ai tanti atleti settentrionali impegnati nel Meridione, di tornare a casa a riabbracciare le proprie famiglie).[2] Alla fine il Bari vince il torneo con 27 punti (dati da 12 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte), tre lunghezze di vantaggio sull'Arsenale Taranto e la classifica ridotta a sette squadre.[2]
Le divise per la stagione '44-'45 sono state le seguenti:
Area direttiva
Area tecnica