La vegetazione dei Monti pisani presenta caratteristiche diverse in base alla esposizione al sole durante la giornata. Dalla parte lucchese a N/E si trova un sottobosco ed un microclima più umido, invece dalla parte pisana a S/O, influenzata anche dalla vicinanza del mare abbiamo un ambiente più assolato e secco. Nelle zone di bassa quota di tutta la catena montuosa si trovano diffusi i vigneti, quindi si incontrano terrazzamenti di olivi, e nelle quote più alte si trovano macchia mediterranea, pinete, castagneti, faggete e quercete.
L'azione continua dell'uomo ha modificato nel tempo le tipicità floreali dei Monti pisani. Questa azione modificatrice cominciata sin dall'inizio dell'era quaternaria, quando i Monti pisani erano per lo più occupati da leccete nelle zone più temperate, per lasciare posto ai complessi boschivi di caducifoglie nelle zone mesofile. Attualmente la copertura vegetazionale è rappresentata, a seconda del grado di occupazione umana, da boschi o garighe di sclerofille a dominanza di leccio, Quercus ilex L., boschi a castagno, pinete a pino marittimo, boschi misti di latifoglie, aree sottoposte a orticoltura e zone destinate a vigneti e oliveti. Le leccete sono estremamente ridotte e spesso costituite ormai per lo più da individui ridotti a cespugli o comunque di ridotte dimensioni.
Molto diffuse sono la felce mediterranea e il capelvenere, abbondanti lungo i corsi d'acqua della Valle delle Fonti, l'euforbia e il mirto che costella tutto l'itinerario del percorso della Via fino a Mirteto. Oltre a una quantità di piante da frutta inselvatichite tra cui fichi selvatici, sugheri monumentali e il Prunus cerasifera (ciliegia susina o Suregio o Mirabella o Mirabolana o Prugna Amolo, un antico ibrido naturale tra il susino e il ciliegio forse impiantato dalle comunità che abitavano la zona in passato).[1]
Fauna
Come tutti gli ambienti naturali che hanno subito trasformazioni da parte dell'uomo la zona dei monti pisani si caratterizza come ecomosaico o mosaico ambientale, cioè come una zona interessata da un incremento della diversità di forme vegetali e animali. In particolare, lo studio della composizione e delle interazioni ecologiche delle comunità di uccelli e mammiferi è ciò che maggiormente permette di valutare la diversità e la complessità degli ambienti risultanti dall'azione dell'uomo.
L'avifauna presente nel comprensorio dei Monti Pisani è caratterizzata da specie rilevate lungo l'intero anno solare. Nel corso delle ricerche tese a censire le popolazioni di uccelli nidificanti e svernanti in Toscana è stata attribuita al comprensorio la presenza di 16 ordini di uccelli e segnalati in particolare i seguenti esemplari: tuffetto, airone cenerino, tarabusino, garzetta, germano reale, fischione, alzavola, codone, poiana, gheppio, quaglia, fagiano, gallinella d’acqua, gabbiano reale, gabbiano comune e pavoncella, colombaccio, tortora, cuculo, rapaci notturni tra cui, molto diffuso nei centri abitati del comprensorio, il barbagianni Tyto alba, succiacapre, rondone, martin pescatore, upupa, torcicollo, picchio verde, picchio rosso maggiore, e almeno 57 specie di passeriformi.
La creazione di ambienti variamente coltivati e spesso frammisti ai boschi, caratteristica più diffusa sul versante pisano dove si trova il percorso della Valle delle Fonti, ha dato origine a zone di transizione tra due ecosistemi differenti che si influenzano vicendevolmente, in cui è attestata la presenza di un numero più elevato di specie animali. Anche molte specie che solitamente hanno i loro nidi o posatoi nel bosco utilizzano le risorse alimentari presenti nei coltivi e nelle aree marginali di transizione. È il caso di molti fringuellidi, turdidi, silvidi e uccelli predatori che si alimentano nelle aree coltivate dell'uomo. I rapaci notturni (barbagianni, allocco, civetta e assiolo) sono spesso avvistati negli ambienti umanizzati dove hanno insediato da lungo tempo anche i loro rifugi e nidi.
Il popolamento di mammiferi dei Monti Pisani è costituito anch'esso da specie legate alla presenza di ambienti umanizzati o seminaturali, di bosco o di aree limitrofe o aperte. Vi si trovano esemplari appartenenti a sei ordini ovvero il cinghiale, mammiferi predatori appartenenti alle famiglie dei mustelidi e dei canidi, la lepre, il pipistrello, il toporagno dai denti bianchi e dai denti rossi, oltre ai topi propriamente detti, ovvero il ratto, l'arvicola, presente soprattutto nella fascia planiziale meridionale, il ghiro e l'istrice.[2]
Strutture ricettive
Sede: Comune di San Giuliano Terme - Ufficio Ambiente - Via Niccolini 25 - 56017 San Giuliano Terme - Tel. 050819231/233/305/306
Galleria d'immagini
Edificio dell'antico acquedotto lungo la Via delle Fonti
^Per una panoramica sulla fauna dei monti pisani si veda il Progetto Atlante degli Uccelli Nidificanti e Svernanti in Toscana e quanto riportato nel sito della regione (nota precedente).