Un primo arco trionfale in legno e gesso fu costruito nel 1814 allo scopo di celebrare i soldati tornati vittoriosi dal fronte. L'architetto incaricato di progettare tale opera fu l'italianoGiacomo Quarenghi. L'arco avrebbe dovuto rappresentare una risposta all'Arco di Trionfo del Carrousel fatto costruire da Napoleone per celebrare la sua vittoria nella battaglia di Austerlitz. Tuttavia, i materiali utilizzati non garantirono alla struttura la possibilità di sopravvivere all'usura del tempo.
Il governatore generale della città Michail Miloradovič, in accordo con lo zarNicola I, decise di commissionare a Vasilij Stasov la ricostruzione del monumento in mattoni, bronzo e rame. L'architetto russo mantenne inalterati molti dei dettagli stilistici del progetto originario di Quarenghi e successivamente si occupò della progettazione di un altro arco della capitale imperiale, ossia la Arco di trionfo moscovita.
Dopo alcuni anni le lastre di rame del monumento finirono per corrompersi. Tra il 1877 ed il 1880 la struttura fu soggetta a un'opera di restauro diretta da Michail Ryllo. Le lastre di rame furono sostituite con del ferro. Il 22 gennaio 1905 (9 gennaio per il calendario giuliano) nei pressi dell'arco si verificarono gli incidenti passati alla storia con il nome di "Domenica di sangue".
Nel 1917 il monumento fu danneggiato a causa degli scontri tra operai e soldati. Nel 1924 ebbe inizio un nuovo restauro che fu però interrotto a causa dell'avvio dell'Operazione Barbarossa nel 1941. I bombardamenti colpirono la struttura danneggiandone varie parti durante i mesi dell'assedio di Leningrado. Nel dopoguerra l'arco fu più volte restaurato (1949-1952, 1978-1980, 2002-2003). Nel 1987 all'interno dell'area superiore dell'arco fu aperto un piccolo museo militare, tuttora attivo.[1]