L'arabinosio è un monosaccaride aldoso e pentoso, ovvero contenente 5 atomi di carbonio e un gruppo aldeidico, con formula bruta C5H10O5. A temperatura ambiente si presenta come un solido cristallino incolore. Il suo nome deriva dalla gomma arabica, dove fu isolato per la prima volta[2].
Proprietà
Al contrario di molti altri saccaridi, l'arabinosio è molto più comune negli organismi nella sua configurazione L piuttosto che in quella D. Biosintetizzato a partire dal glucosio tramite degradazione di Wohl[3], in natura lo si può trovare nei tessuti vegetali sotto forma di saponina, o come componente di biopolimeri come l'emicellulosa e la pectina.
Isomeri
Isomeri del D-Arabinosio
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Forma lineare
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Forme cicliche (proiezione di Haworth)
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α-D-Arabinofuranosio 2 %
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β-D-Arabinofuranosio 2 %
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α-D-Arabinopiranosio 61 %
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β-D-Arabinopiranosio 35 %
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Produzione
L' L-arabinosio può essere ottenuto idrolizzando la gomma di mesquite con dell'acido solforico scaldando la mistura per circa tre ore e successivamente neutralizzando l'acido e purificando il prodotto per ricristallizzazione[4].
Applicazioni e impieghi
In ambito biomedico e biomolecolare
L'operone L-arabinosio è un importante operone in biologia molecolare e ingegneria biomedica. L'arabinosio può essere usato come nutrimento per le colture di batteri in laboratorio. Nell'aprile 2012 dei ricercatori del Medical Research Council hanno usato l'arabinosio al posto del ribosio e del desossiribosio per un acido xenonucleico, capace di trasmettere informazione genetica[5][6].
In cucina
Infine l'arabinosio viene utilizzato come dolcificante (specie nei pre-diabetici e nei diabetici), essendo un antagonista della saccarasi , l'enzima che scinde fruttosio e glucosio nell'intestino tenue.
Note
- ^ Sigma Aldrich; rev. del 15.06.2012
- ^ (EN) Definition of ARABINOSE, su merriam-webster.com. URL consultato il 12 ottobre 2022.
- ^ Braun, Géza (1940), "D-Arabinose" (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2012), Organic Syntheses 20: 14; Coll. Vol. 3: 101
- ^ E. Anderson, L. Sands, Organic Syntheses, Wiley, 1928, 8, 18
- ^ Synthetic Genetic Polymers Capable of Heredity and Evolution.
- ^ (EN) #author.fullName}, Move over DNA: Six new molecules can carry genes, su New Scientist. URL consultato il 12 ottobre 2022.
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