Annaba (in araboعنابة?, ʿAnnāba, durante la dominazione francese Bône, Bona in italiano, oggi comunemente nota come Bouna), anticamente Ippona (dal latinoHippo o Hippo regius), è una città costiera nel nord-est dell'Algeria, non distante dal confine con la Tunisia.
Storia
Nella zona di Annaba sono stati ritrovati importanti manufatti umani. Le prime evidenze di insediamenti umani sono stati ritrovati a ʿAyn el-Hanesh, vicino Saïda. Sono stati ritrovati anche manufatti più recenti, riferibili all'Homo sapiens.
Conosciuta come Hippo Regius in epoca romana[1], fu probabilmente fondata dai fenici nel corso del XII secolo a.C..
Ippona fu uno dei centri più conosciuti della prima cristianità. Infatti sant'Agostino ne fu vescovo dal 395 al 430, anno in cui qui morì mentre la città era assediata dai Vandali di Genserico.
Passò al dominio islamico, entrò nell'Impero ottomano nel 1574. Il 16 settembre 1608 ottomani e genovesi vi si scontrarono. Questi ultimi, coadiuvati tra l'altro dalle galee toscane dell'Ordine di Santo Stefano, saccheggiarono la città e fecero numerosi prigionieri. Al comando della galea Livornina, che svolse un ruolo importante nello schieramento, era il corsaro genovese Giuseppe Graffigna, detto il Cardinalino.
Durante la dominazione francese la città, nota come Bône, fu uno dei maggiori centri algerini di insediamento europeo.
Tra il 1850 e il 1880 vi risiedette una comunità di pescatori di corallo provenienti dalla Toscana, dal golfo di Napoli e da altre località costiere italiane: fino al 1860 la cosa non preoccupò i Francesi, che da quel momento invece iniziarono una politica volta a limitare la presenza italiana nella colonia.