Figlio di Ernst Alfred e Jeanne Rauss nasce a Petit Saconnex il 5 giugno 1928 e muore il 4 giugno 2012 a Collonge-Bellerive[1].
Trascorre l'infanzia a Ginevra vivendo con la famiglia presso la Prigione di Sant'Antoine, diretta dal padre è direttore; qui conduce i propri studi che lo portano nel 1948 ad ottenere la licenza superiore di tipo A presso il Collège de Genève e il 31 marzo 1952 il diploma in giurisprudenza all'Università di Ginevra[2]. Nel corso dei suoi studi universitari si distingue per aver ottenuto, per due anni, il Prix Hentsch[3] per la letteratura francese conferito dall'Università di Ginevra. Più tardi, nel 1981, consegue il dottorato in Lettere e scienze umane e sociali all'Università di Grenoble con una tesi intitolata "La Venise imaginaire de Canaletto" (pubblicata in italiano col titolo "Canaletto. Una Venezia immaginaria") ricerca condotta con Gilbert Durand come relatore [4].
Dopo la laurea svolge diversi lavori e al contempo collabora con alcuni periodici svizzeri, quali La Tribune de Genève, il "Journal de Genève/Samedi littéraire", il "Verkehrsverein" di Berna e "Radio TV Je vois tout", per i quali scrive articoli sulla storia delle architetture cittadine. L'interesse per la storia dell'architettura lo porta a cimentarsi nella ricerca sulle origini di Carouge, una città alle porte di Ginevra fondata alla fine del Settecento [5] e culmina nel 1967 con la chiamata all'Università di Montreal come professore assistente alla cattedra di Storia dell'Architettura. Vi rimane fino al 1980, quando rientra in Svizzera, chiamato a sostituire Paul Hofer alla cattedra di Storia dell'urbanistica al Politecnico di Zurigo[6]. Va in pensione nel 1993[7].
Meno conosciuta è la sua attività artistica che declina in gioventù scrivendo poesie, raccolte nel libro "Châtiment des victimes"[10], e successivamente come fotografo[11], realizzando migliaia di diapositive nel corso dei suoi viaggi [12].
^Paola Viganò, Ordine sparso. Saggi sull'arte, il metodo, la città e il territorio, Milano, Franco Angeli, 1988.
^ Université de Genève, Discours prononcés à la séance solennelle tenue le 31 décembre 1873 dans la salle de l'aula, à l'Université, pour la délivrance des prix Humbert et Ador (fondés par H. Disdier), Hentsch et Bellot, Genève, Imprimerie Ramboz et Schuschardt, 1874, pp. 27-36.
^ Elisabetta Zonca, Il fondo André Corboz. L’eredità intellettuale di uno studioso novecentesco, in Caffè storico. Rivista di Studi e Cultura della Valdinievole, n. 14, 2023, pp. 7-23.
^ André Corboz, Invention de Carouge 1772-1792, Losanna, Payot, 1968.
Paola Viganò, Ordine sparso. Saggi sull'arte, il metodo, la città e il territorio, Milano, Franco Angeli, 1988.
Francesca Ghersetti, Elisabetta Zonca e Annantonia Martorano (a cura di), Storie d’autore, storie di persone. Fondi speciali tra conservazione e valorizzazione, Roma, AIB, 2020.
Roberto Leggero, Jean-François Bergier e André Corboz in dialogo. A trent’anni dal Guglielmo Tell, in Archivio storico ticinese, n. 164, 2018, pp. 128-143.
Université de Genève, Discours prononcés à la séance solennelle tenue le 31 décembre 1873 dans la salle de l'aula, à l'Université, pour la délivrance des prix Humbert et Ador (fondés par H. Disdier), Hentsch et Bellot, Genève, Imprimerie Ramboz et Schuschardt, 1874.
Elisabetta Zonca, Il fondo André Corboz. L’eredità intellettuale di uno studioso novecentesco, in Caffè storico. Rivista di Studi e Cultura della Valdinievole, n. 14, 2023, pp. 7-23.
Urs Primas, Inventar und Intuition. Erstmalige Einblicke in den Nachlass von André Corboz, in Werk, Bauen + Wohnen, n. 9, 2018, pp. 52-53.
Marc Frochaux, L’imaginaire est une catégorie du réel. Incursion dans les archives d’André Corboz. Une exposition à la Bibliothèque de l’Accademia di Architettura de Mendrisio, in Tracés, n. 12/13, 2018, pp. 18-21.