Fu adottato nel 1419, all'età di sette anni, e visse con l'artista a Firenze in una casa presso la chiesa di San Michele Betelde. Divenne suo allievo e collaboratore, venendo introdotto nei suoi cantieri come scalpellino e scultore.
Nel 1434, approfittando dell'incarcerazione di Brunelleschi per un debito fiscale con l'Arte dei Maestri di Pietra e Legname, scappò a Napoli con alcuni soldi sottratti al padre, che ancora ne amministrava le finanze. La frattura tra i due venne ricomposta tramite l'intercessione di papa Eugenio IV, che lo fece rintracciare e ricondurre a Firenze.
Alla fine degli anni trenta "il Buggiano" ricevette numerose commissioni scultoree, tra cui spiccarono i lavabi per la sagrestia delle Messe (1438-1440) e la sagrestia dei Canonici (dal 1442) in Santa Maria del Fiore. Nel 1443 scolpì il pulpito di Santa Maria Novella su disegno del padre.
Nel 1447-1448 scolpì il monumento al padre, con busto marmoreo. Con la morte di Brunelleschi ereditò la casa e la notevole somma di 3 430 fiorini d'oro, che però dilapidò velocemente. Gradualmente diminuirono anche le offerte di lavoro. Gli vengono attribuiti, come scultore, il portale della pieve di Cercina e un camino e un lavabo nell'attigua canonica.
Bettino Gerini, La provincia di Pistoia. Pescia, Etruria editrice, Pistoia 1990.
AA.VV, Atti del convegno su Andrea Cavalcanti detto "il Buggiano", Editografica, Bologna, 1980
L'Enciclopedia Tematica-L'Espresso Grandi Opere-Arte - Rizzolo Larousse - Vol. I (2005) - p.400
Alfredo Bellandi, Andrea Cavalcanti, Discipulo Filippi ser Brunelleschi, Parigi, Mizen Fine art Edizioni 2018, Vol. in cof. p. 330 illustrato. ISBN 978-88-89218-33-4