Il suo nome completo fu probabilmente Ramses-Amonherkhepshef. Non deve tuttavia essere confuso con suo fratello Ramses VI, che pure si chiamava Amonherkhepshef prima di salire al trono[2].
La sua tomba fu scoperta in eccellenti condizioni dalla Missione Archeologica Italiana di Ernesto Schiaparelli nel 1903, ed è oggi una delle poche nella Valle delle Regine a essere aperta ai visitatori. Si distingue per le sue tonalità basate sull'oltremare, che addolciscono il complesso delle ricche decorazioni basate sul Libro delle Porte e, nella camera sepolcrale, sul Libro dei morti[4]. Nell'anticamera il giovane principe compare al seguito del padre di fronte a diverse divinità, e immagini delle dee Uadjet e Nekhbet (le due dee tutelari dell'Alto e Basso Egitto).
Nel sarcofago di Amonherkhepshef furono enigmaticamente ritrovati i resti di un feto, forse un figlio nato morto del giovanissimo principe. Il feto era avvolto in bende di lino e deposto in una piccola cassa di legno; oggi si trova una vetrina all'interno della camera[4].
Note
^E.F. Wente & C.C. Van Siclen, "A Chronology of the New Kingdom" in Studies in Honor of George R. Hughes, (SAOC 39) 1976, p.235, ISBN 0-918986-01-X
^abcAidan Dodson & Dyan Hilton, The Complete Royal Families of Ancient Egypt, Thames & Hudson (2004) ISBN 0-500-05128-3, p.192
^abAlberto Siliotti: Guide to the Valley of the Kings. Barnes and Noble (1997). ISBN 88-8095-496-2