Rīḥānī era il primogenito di una famiglia di sei figli del Libano, appartenente alla Chiesa maronita. All'età di dodici anni emigrò con i suoi a New York e la sua istruzione fu logicamente autodidatta, cosa che non gli impediva, mentre studiava, di aiutare suo padre nel suo magazzino.
Fece ritorno in Libano nel 1898 e dopo la prima guerra mondiale passerà molto tempo in Vicino Oriente. Da piccolo, mostrava un vivo interesse per la letteratura e fu così che cominciò a scrivere i suoi libri in inglese, tra i quali va ricordato il romanzo Il Libro di Khalid (The Book of Khalid), uscito a New York nel 1911 con alcune illustrazioni eseguite da Khalil Gibran. È il primo arabo, secondo Samir Kassir, ad aver pubblicato libri in inglese, senza peraltro rinunciare alla propria lingua natia[1].
Il suo lavoro fece così parte di un importante movimento intellettuale che fiorì tra gli arabi che vivevano negli Stati Uniti, di cui si deve ricordare innanzi tutto Khalil Gibran, che per motivi di difficile pronuncia da parte degli statunitensi, mutò il proprio nome Ğubrān Ḫalīl Ğubrān in Kahlil Gibran.
All'inizio degli anni venti, Rīḥānī effettuò un viaggio nella Penisola araba. Fu così che capì l'importanza della creazione di uno Stato moderno e unitario (l'Arabia Saudita). In Arabia farà la conoscenza di ʿAbd al-ʿAzīz b. Saʿūd, il fondatore dell'Arabia Saudita, del quale divenne amico.[2]. Scrisse su questo evento un libro, Mulūk al-ʿArab (I re degli Arabi), che ebbe un notevole successo di pubblico e di critica.
Rīḥānī è stato un fervente difensore del nazionalismo arabo. Sosteneva non solo l'unità dei paesi arabi della Penisola araba ma, più ampiamente, l'unità di tutto il mondo arabo. Considerato come una figura importante del nazionalismo, egli esprimeva il suo auspico di veder emergere una nazione araba secolarizzata in cui non vi fosse maggioranza o minoranza, ma solamente cittadini.
La priorità di Rīḥānī era quella di diffondere l'ideologia nazionalista araba e il sentimento di unità fra la popolazione.[3].
Come altri ideologi cristiani del nazionalismo arabo, Rīḥānī riconosceva il posto speciale occupato da Maometto e dall'Islam nel processo identitario arabo.[4].
Ma il suo impatto sul nazionalismo arabo è contestato.
Rīḥānī è morto nel suo villaggio di Fraiké (al-Furaykah) il 13 settembre 1940 all'età di 64 anni, a seguito di un incidente di bicicletta che gli provocò gravissime fratture del cranio.[5] La notizia della sua morte sollevò una viva emozione in Libano e in tutto il mondo arabo.
Note
^Samir Kassir, Histoire de Beyrouth, Parigi, Fayard, p. 394
^C. Ernest Dawn, "The Origins of Arab Nationalism", in: R. Khalidi, L. Anderson e M. Muslih (ed.s), The Origins of Arab Nationalism, New York, Columbia University Press, 1991, p. 11
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Amino [sic] Rihani, Viaggio lungo le coste dell'Arabia, a cura di E. Asinari di San Marzano, Corbaccio, Milano 1942.
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A. Pellitteri, "Al-Qawmiyyāt: note sul pensiero politico di Amīn ar-Rīḥānī (1876-1940)", Oriente Moderno, Vol. 3, n. 1-6, 1984, pp. 109–120 (gen/giu 1984).
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Poeti arabi della diaspora, versi e prose liriche di K. Gibran, A. Rihani, M. Naimy, E. Abu Madi, traduzione e cura di Francesco Medici, presentazione di Kegham Jamil Boloyan, prefazione di Ameen Albert Rihani, con due poesie musicate dai Malaavia, Stilo Editrice, Bari 2015.
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F. Medici, Juhan’s Jihad and the Blond Beast: Ameen Rihani between Islamic Doctrine and Nietzschean Perspective, in Axes in the Philosophy of Ameen al Rihani (Mahawer Falsafat al Rihani), Beirut: Notre Dame University-Louaize, 2017, pp. 364–411.
Azzurra Meringolo, Little Syria (MP3).[collegamento interrotto], audioreportage, Rai Radio 3 Mondo, 27 agosto 2013 (nel corso del programma, la lettura in anteprima di alcuni brani della prima traduzione italiana del romanzo The Book of Khalid [Il Libro di Khalid]).
A. Rihani, Canto Sufi., versione musicale di una lirica tratta da Poeti arabi della diaspora, traduzione e cura di Francesco Medici, Stilo Editrice, Bari 2015.
A. Rihani, Le torri e la notte., versione musicale di una lirica tratta da Poeti arabi della diaspora, traduzione e cura di Francesco Medici, Stilo Editrice, Bari 2015.