Bilotta è nato e cresciuto nel quartiere romano di Piazza Bologna, dove tuttora vive. Il padre medico e la madre impiegata hanno sostenuto la sua passione per il fumetto fin dalla tenera età, quando già cercava di scrivere e disegnare romanzi e fumetti. Suo nonno, insegnante e poeta, ha avuto un enorme influsso su di lui. I racconti del nonno, le sue storie di guerra e di vita sono stati determinanti per la sua formazione.[4]
Oltre la lettura dei fumetti di supereroi, su di lui ha avuto grande influenza la serie TV di Batman e Robin, così come i cartoni animati giapponesi degli anni Ottanta. Quando nel 1989 vide il Batman di Tim Burton pensò che qualcuno avesse dato vita in carne e ossa a quel personaggio che aveva sempre visto relegato nel mondo della fantasia. Quel film, insieme al Dylan Dog di Tiziano Sclavi, lo fecero appassionare all'idea di realizzare fumetti.[4]
Più tardi, alle scuole superiori, la scoperta dei classici greci e dell'Iliade e dell'Odisseasono stati la sua esperienza più importante come lettore. Bilotta ha studiato in diverse scuola del suo quartiere, alternando scuole pubbliche a scuole cattoliche, che sono all'origine del suo agnosticismo, sempre presente in alcuni suoi lavori, in particolare nel Dono Nero, in cui sono presenti il suo liceo San Giovanni Evangelista e la sua parrocchia dell'infanzia Santa Francesca Cabrini.[4]
Bilotta ha cominciato a scrivere fumetti lavorando al soggetto di una storia lunga di Martin Mystère, insieme a Michelangelo La Neve e Stefano Santarelli. La storia uscì diversi anni dopo con il titolo Gli uomini del blues sui numeri 261 e 262. Nel 1999 ha fatto parte del gruppo di cinque autori romani che hanno fondato la casa editrice Montego. Insieme a lui Emiliano Mammucari, Marco Marini, Franco Urru e Mauro Uzzeo. Per i disegni di Emiliano Mammucari pubblica per la Montego due opere: il graphic novel Povero Pinocchio - storia di un bambino di legno, rivisitazione del romanzo di Collodi, e Il Dono Nero, una miniserie di tre numeri su un vampiro romano contemporaneo, che vede Andrea Borgioli ai disegni del terzo numero. Per la Montego Bilotta curò anche la riedizione dell'Altai & Jonson di Sclavi e Cavazzano e creò Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia – inventore, per i disegni di Carmine Di Giandomenico, disegnatore con cui nacque un prolifico sodalizio durato molti anni. Grazie a Giulio Maraviglia, Bilotta cominciò a ricevere i primi importanti riconoscimenti: nel 2001 vinse due categorie del Premio Fumo di China, "miglior nuovo autore di fumetto realistico" e "miglior personaggio".[1]
Già dai primi lavori, Bilotta sviluppò il suo tratto distintivo, quello di ambientare in Italia le proprie storie.[5]
Ancora insieme a Carmine Di Giandomenico, nel 2001 iniziò a lavorare a La Dottrina, graphic novel ambizioso e futurista che venne pubblicato in quattro volumi da Magic Press nel corso di otto anni. L'opera vinse nel 2006 il Premio Micheluzzi come "miglior sceneggiatura per una serie realistica".
Bilotta ha esordito su Dylan Dog con l'episodio Cuore di zombi, disegnato da Daniele Bigliardo e pubblicato nel 2007 sul Gigante numero 16. L'anno successivo, per il secondo Color Fest ha scritto la storia Il Pianeta dei Morti, che ha dato origine alla serie omonima, incentrata su un Dylan Dog più vecchio di quindici anni rispetto al personaggio classico, che vive in una Londra di qualche anno nel futuro. In questo mondo colpito da un'epidemia di morti che ritornano in vita, chiamati Ritornanti, Dylan Dog è un personaggio oscuro e crepuscolare che vive in preda ai sensi di colpa per non aver trovato il coraggio di sparare al suo eterno amico Groucho, portatore del virus che ha contagiato il mondo. A partire dal 2015 la serie è pubblicata ogni anno sullo Speciale.[6]
Per la Star Comics ha ideato, scritto e curato la serie Valter Buio, lo psicanalista dei fantasmi che aiuta i morti che vagano nel limbo dei rimorsi e dei traumi a raggiungere la pace eterna con sedute di psicoterapia, perché ha il dono di vedere le anime in pena.[7] La serie nel 2010 ha vinto il Premio Romics/Repubblica XL come "Personaggio italiano dell'anno".[1]
Dal gennaio 2011 al gennaio 2015 ha ideato e scritto per Il Giornalino la serie Corsari di classe Y, per i disegni di Oskar. Sono le avventure per ragazzi di Kindred e Camox, corsari dello spazio, in forza alla base satellitare dalla singolare forma di teschio, un'azienda che organizza arrembaggi contro le navi che circolano da quelle parti.[8]
Dopo l'esperienza di Valter Buio, Bilotta comincia a collaborare con regolarità con Bonelli scrivendo l'albo di Dampyr 172, La papessa di Roma, e in particolare con Dylan Dog e la neonata collana Le storie, scrivendo, tra gli altri, Il lato oscuro della luna e Nobody, che nel 2014 gli porta un altro Premio Attilio Micheluzzi e un premio ANAFI, entrambi come “miglior sceneggiatore”.
Sull'albo 28 de Le storie, Bilotta crea il personaggio di Mercurio Loi che due anni dopo, nel maggio 2017, fa il suo esordio in edicola[9] come serie di sedici episodi.[10] Mercurio Loi è un gentiluomo brillante e ironico, un dandy che percorre senza meta precisa le vie della città eterna come un flâneur ante litteram che, con la sua irrefrenabile curiosità, finisce costantemente per essere coinvolto in vicende misteriose, macchinazioni diaboliche, società segrete.[11] La serie, in una sola stagione, si è aggiudicata tutti i premi del settore: U Giancu, Micheluzzi, ANAFI, Boscarato, Gran Guinigi e Romics d’Oro. Un caso unico nella storia del fumetto italiano.[4][12]
Nell'aprile del 2019, Bilotta ha ricevuto il Romics d'Oro in occasione dei vent'anni di carriera.
Nel 2020, per i disegni di Dario Grillotti, scrive La funzione del mondo, un graphic novel dedicato al matematico Vito Volterra, pubblicato da Feltrinelli in coedizione con CNR Edizioni, le pubblicazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Volterra fu uno dei più importanti matematici italiani tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Il fumetto vince il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi nella sezione "Scienze dell’uomo, storiche e letterarie".
Nel 2021 cura la sceneggiatura di Gli uomini della settimana su disegni di Sergio Ponchione, edito da Panini Comics.[13]
^I vincitori "Carlo Boscarato" 2018, su trevisocomicbookfestival.it. URL consultato il 17 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2018).