Alberico usò il titolo di consul, dux et patricius Romanorum: "console, duca e patrizio dei Romani". Ciò indicava la sua autorità temporale a Roma. Portava anche il titolare comes sacri palatii Lateranensis ("conte del sacro palazzo Lateranense "), che indicava la sua funzione ecclesiastica nella curia papale.[1] Durante il pontificato del fratello Giovanni XIX, fu nominato senatore, ma dovette abbandonare questo titolo in cambio della suddetta dignità consolare onde evitare tensioni con l'imperatore Enrico II.[1] Alla morte del fratello, nel 1032, gli venne offerta la possibilità di ascendere al soglio pontificio, ma rifiutò in favore del giovane figlio.[1] Alberico non compare nelle fonti dopo il 1033, quando lasciò il potere comitale al figlio neoeletto papa.[3]
Sposò Ermelina e suo figlio Teofilatto III (o IV) divenne papa Benedetto IX nel 1032.[3] Gli successe il secondogenito Gregorio II e lasciò altri tre figli maschi: Pietro (consul, dux et senator Romanorum), Ottaviano e Guido, tutti insigniti del titolo di "Conte di Tuscolo".[1]
Note
^abcdef Lindsay Brook, Popes and Pornocrats: Rome in the Early Middle Ages, in Foundations: The Journal of the Foundation for Medieval Genealogy, vol. 1, n. 1, 2003.