Nel 1846 passò l'esame di avvocato a Pest e da quell'anno fino al 1872 esercitò la professione a Tisovec. Fu ufficiale nell'amministrazione di diversi comitati del Regno d'Ungheria e giudice associato della Corte Commerciale di Debrecen.
Fu membro dell'associazione nazionale Tatrín. Nel 1847, appena prima della rivoluzione, Daxner delineò un programma che raccoglieva le petizioni della nazione slovacca per le libertà culturali, politiche e sociali. Fu condannato a morte dalle autorità ungheresi nel 1848, ma fu liberato da Ján Francisci-Rimavský e dall'esercito austriaco (che combatteva a fianco degli slovacchi contro gli ungheresi) e divenne capitano delle truppe volontarie slovacche nelle campagne rivoluzionarie.
1861 - Hlas zo Slovenska ("Una voce dalla Slovacchia")
1868 - Slovaki i slovenskoje okolie v Ugorščine "Gli Slovacchi e il territorio slovacco in Ungheria"), in: Žurnal Ministerstva narodnogo prosveščenija, 1868, pp. 555-645
1892 - Po roku 1849 ("Dopo il 1849"), in: Slovenské pohľady, 12, 1892, pp. 305-315, 321-334, 385-398, 449-462
1899 - Vlastný životopis ("Autobiografia"), in: Slovenské pohľady, 19, 1899, č. 3, pp. 129-139, č. 4, pp. 185-190
1958 - V službe národa ("A servizio del popolo")
Bibliografia
(FR) Renée Perreal e Joseph A. Mikuš, La Slovaquie: une nation au cœur de l'Europe, Lausanne, 1992, pp. 215–216
(SK) Zdenko Ďuriška, Národný cintorín v Martine, Martin, Matica slovenská, 2007, pp. 75-86 ISBN 978-80-7090-800-6