Gli Xerente (o Xèrente) sono un gruppo etnico del Brasile che ha una popolazione stimata in 3.017 individui (2010).[1] Il termine con cui si autoidentificano è Akwe. Costituiscono il ramo Akwe dei popoli della famiglia linguistica Jê del Brasile centrale, insieme agli Xavante. Anche gli Xacriabá, stanziati nel Minas Gerais, e gli Acroás (estinti), sono gruppi considerati culturalmente e linguisticamente ad essi connessi.
Lingua
Parlano la lingua xerénte (codice ISO 639: XER), lingua che appartiene alla famiglia linguistica Jê. Gli adulti parlano in lingua indigena in tutti i contesti della vita quotidiana quando si trovano all'interno dei villaggi ma quando dialogano con i non-indiani sono capaci di parlare fluentemente la lingua portoghese. Gli Xerente e gli Xavante parlano dialetti della stessa lingua (o lingue simili, secondo altri autori[2]).
Insediamenti
Vivono nello stato brasiliano di Tocantins[1]
Storia
I primi contatti con gli europei sono avvenui nel XVII secolo con le missioni dei Gesuiti e le spedizioni dei colonizzatori. Tra il 1750 e il 1790 iniziò la costruzione di vari siti indirizzati alle popolazioni indigene del luogo in un processo di pacificazione finanziato dalla Corona portoghese e dettato dal bisogno di sfruttare le miniere d'oro della zona appena scoperte. Ma la resistenza degli Xavante e degli Xerente continuò con attacchi contro le prigioni militari e le città non-indiane. Alcuni gruppi di preti cappuccini tentarono invano la mediazione. La definitiva separazione di questi due gruppi Akwe ebbe luogo proprio in questo periodo, alla fine del XIX secolo: gli Xavante migrarono verso l'interno del Mato Grosso, nei pressi del Rio das Mortes, mentre gli Xerente rimasero sulle rive del fiume Tocantins.
Nel XX secolo gli Xerente continuarono a morire a causa soprattutto degli allevatori che in massa occupavano le terre rimaste rendendo lo spazio assegnato agli indigeni sempre più piccolo. Solo a partire dagli anni quaranta, grazie alle azioni dello SPI (Serviço de Proteção aos Indios) e di alcune missioni battiste, gli Xerente poterono sfuggire al pericolo di estinzione. Nel 1972, dopo oltre duecento anni di conflitti e migrazioni forzate, gli Xerente ottennero la loro prima area indigena omologata, denominata Área Grande.[1]
Note
Voci correlate
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