Figlia Jules Breton, apprese in famiglia i primi insegnamenti pittorici e grazie a suo padre fu presentata ad altri pittori, tra cui Rosa Bonheur che divenne un modello e un mentore per Virginie. [1]
La sua carriera artistica iniziò molto presto: a quattordici anni realizzò il suo primo dipinto. [2]
All'età di vent'anni espose al Salon dove ricevette una menzione d'onore e, quattro anni dopo, vinse una medaglia d'oro all'International Colonial and Export Exhibition di Amsterdam.
Sposò il pittore Adrien Demont nel 1880.
Nel 1890, lei e suo marito si trasferirono a Wissant, un piccolo villaggio sulla Côte d'Opale, dove costruirono una villa, progettata dall'architetto belga Edmond De Vigne, chiamata il "Typhonium", in stile neo-egizio classificata monumento storico dal 1985.[3]
Inizialmente dipingeva ritratti e scene storiche ma, dopo essersi trasferita a Wissant, cominciò a dipingere i pescatori e le loro famiglie in uno stile realistico.
Uno dei suoi quadri, L'Homme Est en Mer , venne dipinto Vincent van Gogh nella sua personale maniera .
(FR) Michèle Moyne-Charlet, Anne Esnault e Annette Bourrut Lacouture, Visages de Terre et de Mer - Regards de peintres à Wissant à la fin du 19è siècle, Silvana Editoriale, 2014.
(FR) Yann Gobert-Sergent, Virginie Demont-Breton (1859-1935), Peintre et témoin de la vie des marins de la Côte d’Opale, in Revue Boulogne et la Mer, n. 14, luglio 2008.
Lee Bacon, A Painter of Motherhood. Virginie Demont-Breton. Chevalière de la Légion d'Honneur, in The Century Illustrated Monthly Magazine, vol. 53, Scribner & Company, pp. 210-215.
Annette Bourrut-Lacouture, Virginie Demont-Breton (1859-1935) peintre de Wissant. La famille, la mer et les mythes fin de siècle, in Bononia, n. 19, 1991.
Annette Bourrut-Lacouture, "Virginie Demont-Breton (1859-1935) peintre de Wissant. La famille, la mer et les mytes fin de siècle", Bononia, n. 19, 1991, pagine 36-45.