Vallisnera (Vésnera nel dialetto locale e Vàsnera in dialetto reggiano) è una piccola frazione del comune di Ventasso, in provincia di Reggio Emilia, situata lungo la strada che conduce al passo di Pratizzano e all'Alta Val d'Enza. La frazione è formata dalle località di Vallisnera di Sopra (chiamata anche Smavilla) e di Vallisnera di Sotto (chiamata anche Immavilla), caratterizzato da costruzioni addossate l'una all'altra. Sul monte Ventasso che domina i due abitati si ergeva la sede del castello ormai scomparso. La piccola chiesa di San Pietro, totalmente rimaneggiata, conserva un portale del 1689.
Nel 1927 l'avvocato Ferdinando Laghi ha rinvenuto[1] nell'archivio della Madonna della Ghiara a Reggio Emilia un manoscritto di 43 pagine, lo Statuto di Vallisnera, copia di un documento in volgare risalente al 1207: un patto tra i conti di Vallisnera e i rappresentanti della popolazione a loro soggetta, che regolava la vita delle comunità, dal divieto del gioco d'azzardo alla gestione degli animali selvatici e del bestiame. Lo si può considerare il più antico statuto d'Europa ad oggi conosciuto, addirittura anticipando di circa una decina d'anni la più nota Magna Charta Libertatum. I Vallisneri godevano del titolo di conti su un vastissimo territorio, e sono i signori che hanno dominato più a lungo in Emilia-Romagna fino all'avvento di Napoleone Bonaparte.[2][3]. Dopo l'incendio del Castello di Vallisnera e il successivo crollo la famiglia ha abitato a Vallisnera di Sotto, infatti è tuttora presente la casa dei Conti ("Ca' di Cont" in dialetto locale).[4]
Note
^Fonte: Librogiornale Collagna 1982 a cura di Alfredo Gianolio Edizioni Tecnostampa