La transverberazione o trasverberazione[1] (dal latinotransverberare, cioè trafiggere) o assalto del Serafino o, quando si manifesta esteriormente, ferita d’amore[2], indica, nella misticacattolica, la trafittura del cuore con un oggetto affilato (freccia o lancia), da parte di una creatura angelica o di Cristo stesso[3]. Non va confusa con le stigmate o piaghe d'amore, sia per la diversa localizzazione nel corpo, sia perché sarebbe accompagnata dalla visione dell'autore della ferita e da dolore morale oltre che fisico. Secondo san Giovanni della Croce, si tratta di cauterizzazione mistica fra la Trinità e la persona, paragonandola a una purificazione amorosa.
Tra i casi più celebri quello di santa Teresa d'Ávila, il cui cuore sarebbe stato trafitto durante un'estasi da un angelo con una freccia infuocata (come rappresentato nella celebre scultura del Bernini).
«Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era così vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era così grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c'era da desiderarne la fine, né l'anima poteva appagarsi che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po', anzi molto. È un idillio così soave quello che si svolge tra l'anima e Dio, che io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento.»
Herbert S.J. Thursten, Fenomeni fisici del misticismo, Edizioni Paoline, Alba (CN), 1956.
Atanazije G. Matanić, La spiritualità come scienza, Edizioni Paoline, Milano, 1990.
Paolo Arrigo Orlandi (a cura di), I fenomeni fisici del misticismo, Piero Gribaudi Editore, Milano, 1996 (in particolare, pp. 21-31). ISBN 978-88-7152-430-6