Taxi! Taxi! è un film muto del 1927 diretto da Melville W. Brown. La sceneggiatura, firmata dallo stesso regista, si basa su Taxi! Taxi!, un racconto di George Weston pubblicato a puntate su The Saturday Evening Post
dal 25 luglio all'8 agosto 1925[1]. Il film viene considerato perduto.
Trama
Peter Whitby, che lavora come disegnatore in un grande studio di architettura, viene incaricato di andare a ricevere alla stazione Rose, la nipote di Zimmerman, presidente dell'azienda. La ragazza è favorevolmente impressionata da Peter e chiede di averlo come accompagnatore nel suo giro per la città. I due vanno a mangiare in un ristorante dove lo zio di Rose le aveva proibito di andare. Nel locale, Zimmerman sta avendo un abboccamento con Parmalee, un ricco imprenditore. Rose e Peter, per non farsi vedere dallo zio, se ne vanno, suscitando però i sospetti di un investigatore. Non riuscendo a trovare un taxi, Peter ne compera uno ignorando che si tratta del "taxi bianco", un'auto usata in alcune rapine e omicidi. Zimmerman vuole mandare a casa Rose, mentre Peter cerca di andare a prendere la ragazza. Inseguiti dalla polizia, da Zimmerman e da Parmalee, i due giovani riescono ad arrivare da un giudice di pace che li sposa mentre, nel frattempo, i veri malviventi del "taxi bianco" vengono arrestati.
Produzione
Il film fu prodotto dall'Universal Pictures come una produzione Universal Jewel e venne girato negli Universal Studios, al100 di Universal City Plaza, ad Universal City.
Distribuzione
Il copyright del film, richiesto dalla Universal Pictures Corp., fu registrato il 14 ottobre 1926 con il numero LP23237[1].
Distribuito dall'Universal Pictures e presentato da Carl Laemmle, il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 24 aprile 1927 dopo essere stato presentato in prima a New York il 14 febbraio[1]. Nel Regno Unito, fu distribuito dalla European Motion Picture Company il 4 luglio 1927. Il 7 aprile 1930, il film uscì anche in Portogallo.
Non si conoscono copie ancora esistenti della pellicola che viene considerata presumibilmente perduta[2].
Note
Bibliografia
- Clive Hirschhorn, The Universal Story, Londra, Octopus Book Limited, 1983, ISBN 0-7064-1873-5.
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