La carica dello strategoto (detto anche straticò, stratigò o stradigò o stratigoto) risale all'epoca bizantina e aveva carattere prettamente militare. Con la nascita della Contea di Sicilia e poi del Regno di Sicilia, rimase a capo di Messina la figura dello strategoto, che, insieme alla sua curia, aveva come compito principale quello di far eseguire le leggi ed amministrare la giustizia. Inoltre lo strategoto interveniva nell'elezione degli ufficiali della città (giurati, maestri di piazza, consoli del mare ed altri). Anche i trasferimenti dei beni immobili si dovevano fare per mezzo della sua curia. Il numero dei giudici della Curia Straticoziale, all'inizio oscillante fra 3 e 5, fu fissato a tre nel secolo XVI. La Curia Straticoziale era competente sia in materia civile che criminale: la sua giurisdizione comprendeva, tra il XII e il XIII secolo, oltre al territorio di Messina, tutto il territorio da Lentini a Patti, per poi restringersi, dopo il 1302, al distretto da Milazzo a Taormina. Lo strategoto rimaneva in carica un anno. Dopo la Rivolta antispagnola di Messina del 1674-1678, la carica di strategoto fu soppressa e sostituita con quella di governatore.