Stefano di Rouen[1] (in latino Stephanus Rothomagensis, in francese Ètienne de Rouen), noto anche come Stefano di Bec o Stefano del Bec (Stephanus Beccensis)[2][3] (Rouen, ... – 1170 circa) è stato un monaco cristiano, storico e poeta normanno.
Nativo di Rouen[4], fu monaco benedettino presso l'abbazia di Notre-Dame du Bec[5].
Biografia
È noto per il suo poema arturiano Draco Normannicus, che funge anche da cronaca per il periodo che va dall'XI secolo al 1169 e riporta notizie su Dudone di San Quintino e Guglielmo di Jumièges[6]. Dal punto di vista poetico si crede che sia stato influenzato dall'Ilias di Simon Capra Aurea[7].
Oltre al Draco scrisse svariati componimenti poetici editi da Howlett a margine del Draco stesso[8] ed anche un resoconto di Quintiliano[9].
Morì nel 1170[10].
Note
Bibliografia
- Giulio D'Onofrio, Lanfranco di Pavia e l'Europa del secolo XI, Herder, 1993.
- Richard Howlett, Chronicles of the reign of Stephen I, Henry II, Richard I, 1884.
- Henri Omont, Le Dragon normand et autres poèmes d'Étienne de Rouen, 1884.
- Max Manitius, Stephan von Rouen, in Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters. III. Vom Ausbruch des Kirchenstreites bis zum Ende des zwölften Jahrhunderts, Monaco 1931, pp. 690–694
- Peter Hoppenbrouwers, Medieval Peoples Imagined (PDF), in Working papers European Studies Amsterdam, 2005, ISSN 1871-1693 (WC · ACNP). URL consultato il 5 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
- Sébastien Peyrard, L’Ilias de Simon Chèvre d’Or, 2007.
- Donald Lemen Clark, Rhetoric and Poetry in the Renaissance, 2007, ISBN 978-1-4068-4610-2.
Collegamenti esterni