La Sinfonia n. 4 in Do minore (Op. 43) di Dmitrij Šostakovič è stata scritta tra il 1934 ed il 1936, ed è stata eseguita per la prima volta il 30 dicembre del 1961.
Storia
La Quarta sinfonia è stata scritta dal compositore russo nel periodo immediatamente successivo alla stroncatura della Pravda, il giornale culturale sovietico, della sua opera Lady Macbeth del Distretto di Mcensk. I timori di una nuova censura spinsero Šostakovič a fermare l'esecuzione della sinfonia poco prima che essa avesse luogo. L'opera venne ritirata e ripresa solamente nel 1961, quando venne eseguita da Kirill Petrovič Kondrašin e dall'Orchestra Filarmonica di Mosca nella Sala Grande del Conservatorio Čajkovskij di Mosca.
Questa colossale opera si apre con dei "ghigni" diabolici di xilofono e legni, che preludono ad un intervento di ottoni e archi. Il Primo movimento è ricco di diverse idee musicali, non totalmente sviluppate e lasciate spesso inconcluse.
L'Allegretto è composto da diversi episodi, spesso in contrasto tra loro: uno Scherzo, un tempo lento con solo di fagotto, un intervento di tutti i fiati e un Presto degli archi, in particolare i violini primi e le viole, che espongono una diabolica successione di semicrome per oltre centodieci battute.
Moderato con moto
In questo secondo tempo all'insegna dei tempi ternari, l'influenza mahleriana si fa sentire ancora di più. Si possono ascoltare temi ricordanti il Laendler e alcuni suggestivi motivi pastorali.
La coda finale vede l'intervento delle percussioni, in un effetto simile al finale del Secondo concerto per violoncello dell'autore.
Largo - Allegretto
Il terzo movimento è un brano immenso, che è costituito da un Largo e da cinque sezioni successive, che sono a loro volta potenzialmente indipendenti dal discorso generale del movimento. Una marcia funebre, sempre in stile mahleriano, è al centro del movimento, ed è esposta dal fagotto. Viene successivamente ripresa dagli altri strumenti a fiato, che vengono accompagnati dai bassi. La seconda sezione, l'Allegro in 3/4, si presenta con l'intervento di violini e viole.
La terza, molto ritmica ma serena, è affidata invece ai violoncelli e agli archi con sordina.
La quarta sezione, in 2/4, è uno Scherzo, in cui si succedono interventi di singoli strumenti.
La sezione finale del movimento comprende tre ostinati: prima i violoncelli e i contrabbassi, che sfumano in un morendo, poi agli archi si associano i timpani, con due note continuamente ribattute, e infine un pedale di 240 misure, che sfumano gradualmente il suono dell'epica, maestosa sinfonia.
Nel finale, dopo un corale di ottoni, una lunga coda ripropone l'idea iniziale, e nelle battute finali il suono sembra cessare definitivamente, in un morendo. Una corona sull'ultima battuta sembra cercare di prolungare ancora il brano.
Registrazioni
"Shostakovic, The symphonies", Vladimir Ashkenazy, Royal Philharmonic Orchestra
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