La Sesta riunione degli scienziati italiani fu un incontro dei principali studiosi provenienti dai diversi Stati della penisola italiana svoltosi a Milano nel 1844.
Al congresso parteciparono 1 159 iscritti e tra essi vi furono molti scienziati e letterati che due anni prima a Padova non avevano ottenuto il visto.
Come di consuetudine e già accaduto nelle riunioni precedenti, gli scienziati prima di riunirsi assistettero alla Santa Messa che in quell'occasione si tenne nel Duomo di Milano alle 9 del mattino del 12 settembre. L'adunanza generale di apertura ebbe quindi inizio a mezzogiorno nell'aula magna del palazzo di Brera alla presenza del viceré il duca Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena e dell'arcivescovo di Milano Carlo Gaetano II di Gaisruck; quindi i lavori furono aperti da un discorso di introduzione del conte Borromeo, che di questo congresso era stato acclamato presidente al termine della precedente V riunione di Lucca del 1843.[2]
Rovescio: nel campo in sette righe SESTA RIUNIONE | DEGLI | SCIENZIATI ITALIANI | AUSPICE | FERDINANDO I. AUG. | MILANO | MDCCCXLIIII. Sotto: fregio.
Monumento a Bonaventura Cavalieri
Così come nella prima riunione a Pisa era stato inaugurato un monumento in onore di Galileo Galilei, a Milano si stabilì di realizzare un monumento in memoria di un insigne scienziato milanese. Tra i nomi possibili, venne selezionato quello di Bonaventura Cavalieri.
Il monumento fu inaugurato l'11 settembre; il giorno successivo fu inaugurato anche il monumento a Pietro Verri nello stesso cortile del palazzo di Brera.
Guida di Milano
Nel 1843 Carlo Cattaneo, in un articolo pubblicato ne Il politecnico, recensì le guide pubblicate in occasione dei primi quattro congressi e si fece promotore di nuovi criteri per la redazione di un valido strumento per i congressisti.[7] Inizialmente gli fu affidato l'incarico per realizzare la guida per la VI riunione, ma il suo progetto di descrivere l'intera regione, anziché solo Milano,[8] portò alla sua esclusione.
Si preferì pubblicare Milano e il suo territorio in due tomi, il primo dedicato a Gli uomini e il secondo a La natura e l'arte. L'opera, coordinata da Cesare Cantù, conteneva contributi di esperti, quali Pompeo Litta Biumi, Bartolomeo Catena (prefetto della Biblioteca Ambrosiana) e Giovanni Labus.
«Colla presente pubblicazione adempiamo l'onorevole carico impostoci dal Consiglio comunale di far compilare una Descrizione di Milano e del suo territorio, da offrirsi agli Scienziati italiani nella sesta loro riunione. Se, come confidiamo, questo lavoro, non ostante la ristrettezza del tempo concessogli, sarà giudicato tale da meritare l'approvazione dei nostri concittadini, è giusto che se ne dia il merito alla premurosa cooperazione dei chiari ingegni che con tanto zelo e dottrina si adoperarono alla sua buona riuscita. [...]
La Commissione - Lorenzo Litta Modigliani - Carlo Bassi - Antonio Re.[9]»
Venne anche distribuito il Manuale del forestiero in Milano.[10]
Note
^Adunanza del 23 febbraio 1843, in Giornale dell' I. R. istituto lombardo di scienze, lettere ed arti, vol. 4, 1843, p. 7.