Sancho, secondo le "Corónicas" Navarras[1], era figlio del re di NavarraGarcía IV Ramírez il Restauratore e di Margherita de l'Aigle[2] (?-25 maggio 1141), figlia di Gilbert de l'Aigle e Giuliana di Perche[3][4][5].
García, secondo le "Corónicas" Navarras[1], era figlio del signore di Monzón, Ramiro Sanchez e di Cristina Diaz di Bivar, figlia del Cid Campeador ('ifant don Romiro ovo en su muiller la filla de meo Cid al rey don Garcia de Navarra)[6][4][7][8].
Biografia
Suo padre, García IV, morì nel 1150; secondo le Crónicas navarras[1] García IV morì il 25 novembre del 1150 a Lorca (Anno Domini MCL, VI Kalendas December obiit bone memorie Garssias rex Pampilonensis apud Loricam)[9].</ref> Fu tumulato a Pamplona, nella cattedrale di Santa Maria[7].
Sancho, il figlio primogenito, gli succedette sul trono di Navarra, come riporta La web de las biografias[10], come Sancho VI il Saggio.
Nel 1151 fu firmato tra il re di León e CastigliaAlfonso VII e il principe d'Aragona e conte di Barcellona Raimondo Berengario IV il Trattado di Tudilén, che, oltre che prevedere la spartizione delle future conquiste delle terre musulmane confermava, in chiave anti navarrese, il trattato, del 1140, stipulato a Carrión de los Condes, che prevedeva la spartizione della Navarra, come riporta la Gran enciclopedia catalana[11].
Sempre nello stesso anno (1151), dato che il matrimonio tra sua sorella Bianca di Navarra e Raimondo Berengario IV non si era potuto realizzare in quanto Berengario aveva appena sposato la regina d'Aragona, Petronilla, Bianca andò in sposa al figlio di Alfonso VII, Sancho, futuro re di Castiglia e Sancho VI, come riporta lo storicoRafael Altamira, si affrettò a dichiararsi vassallo di Alfonso VII di Castiglia[12].
Nel 1157, alla morte di Alfonso VII, tentò di attaccare la Castiglia, ma il nuovo re di Castiglia, Sancho III si seppe difendere egregiamente[13].
Però, nel 1158, con l'ascesa al trono del nuovo re di Castiglia, un bambino di tre anni, Alfonso VIII, Sancho riuscì a riportare sotto il suo controllo le città della Rioja che si trovavano sul confine tra Navarra e Castiglia[16].
Nel 1162, con la morte del principe di Aragona Raimondo Berengario IV, i rapporti tra Navarra e Aragona migliorarono e anche dopo che la regina Petronilla aveva abdicato furono buoni anche col nuovo re d'Aragona, Alfonso II il Casto, con cui raggiunse un accordo, per la spartizione delle future conquiste dei territori di al-Andalus.
Verso il 1180 il re di Castiglia Alfonso VIII era ormai adulto e alleandosi con Alfonso II d'Aragona riuscì nuovamente a togliere a Sancho VI le città della Rioja[13].
Nello stesso anno, Sancho VI concesse il titolo di città a San Sebastián (sembra da lui fondata nel 1151), e Vitoria nel 1181[13], da lui fondata in quello stesso anno[10].
Nel 1190, a Daroca, fece ancora un patto con Alfonso II d'Aragona per potersi difendere dalle mire castigliane[11].
Negli ultimi anni di vita, per l'insicurezza delle alleanze con Aragona e Castiglia, fece alleanze matrimoniali con i sovrani del nord (Inghilterra e Champagne)[13].
Secondo lo storicomedievalistabritannico, Frederick Maurice Powicke, tra il 1992 ed il 1993, Sancho VI dovette far fronte ad una rivolta[17].
Secondo le "Corónicas" Navarras[1] Sancho VI morì a Pamplona il 27 giugno 1194 (Anno Domini MCXCIIII obiit Santius illustris rex Navarre....quinto Kalendas Iulii)[18], mentre gli Annales Compostellani erroneamente riportano il 1195 (Era MMXXXIII. Sancius Rex Navarræ)[19] e fu tumulato nella stessa Pamplona nella cattedrale di Santa Maria[13].
Gli succedette il figlio Sancho, come riportano le "Corónicas" Navarras[20].
Sancho VII il Forte (1170-1234), re di Navarra, come riportato dalle "Corónicas" Navarras (Sancius, illustris rex Navarre, filius illustris regis Sancii et regine Sancie)[20], dal 1194 al 1234.
^abcdLe Cronache di Navarra sono un insieme di narrazioni storiche, scritte in parte in latino e in parte in una lingua romanza, aragonese, inerente alla regione navarro-aragonese, a partire dal primo secolo, sino al 1186; la cronaca è divisa in 6 parti, la prima riguarda i re di Aragona dal regno di Ramiro I di Aragona a quello di Alfonso II il Casto o il Trovatore, mentre la seconda è dedicata alla dinastia di Rodrigo Diaz de Bivar (il Cid), la terza alla Storia Antica, dal secolo I al secolo VIII, la quarta agli Annali vecchi, la quinta agli Annali moderni e la sesta agli Annali latini
Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in Storia del mondo medievale, vol. V, 1999, pp.865–896
Frederick Maurice Powicke, "I regni di Filippo Augusto e Luigi VIII di Francia", cap. XIX, vol. V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della Storia del mondo medievale, 1999, pp. 776–828