Roberto di Courtenay (1168 circa – 5 ottobre 1239) fu signore di Champignelles, di Château-Renard, di Charny, di Conches, di Nonancourt, di Mehun, di Selles, di Chantecoq, di Cloyes, di Baillet e di Vermenton e fu gran bottigliere di Francia sotto Luigi VIII.
Figlio cadetto di Pietro di Francia e di sua moglie Elisabetta di Courtenay, prese parte alla crociata albigense ed era presente all'assedio di Lavaur del 1210.[1]
Si imbarcò per l'Inghilterra e partecipò, a sostegno di suo cugino Luigi di Francia, alla guerra dei baroni contro il re Giovanni, ma fu preso prigioniero il 24 agosto 1217 e fu liberato una ventina di giorni dopo.[1]
Nel 1223 fu nominato gran bottigliere di Francia da Luigi VIII.[1]
Prese parte alla campagna per la conquista del Poitou e fu presente alla presa di Niort, di Saint-Jean-d'Angély e di La Rochelle; poi partecipò alla spedizione per la conquista della Linguadoca e alla presa di Avignone nel 1226.[2]
Per conto di Luigi IX, nel 1229 prese le armi contro Tebaldo, conte Champagne.[2]
Nel 1234 fondò l'abbazia cistercense di Beauvoir, presso Mehun-sur-Yèvre.[2]
Partì per la crociata del 1239 e trovò la morte in Palestina.[2]
Sposò, tra il 1215 e il 1218, Matilde, unica figlia di Filippo, signore di Mehun e di Selles.[2] Ebbe numerosi figli: