Nel 1832 Volkmann entrò nel Ginnasio di Freiberg con l'intenzione di seguire il corso di formazione come maestro. Successivamente si recò a Lipsia per studiare con Carl Becker; proprio a Lipsia incontrò Robert Schumann, che lo incoraggiò a continuare gli studi.[1]
Incominciò subito ad insegnare canto alla scuola di musica praghese, e nel 1841 si spostò a Budapest, dove visse quasi tutta la sua vita fino alla morte.
Nella capitale ungherese dedicò gran parte del suo tempo alla composizione, all'insegnamento di armonia e di contrappunto all'Accademia Nazionale di Musica, alle collaborazioni giornalistiche con l'Allgemeine Wiener Musikzeitung.
Nel 1848 diventò direttore corale e organista alla sinagogaebrea e all'inizio degli anni '50 dell'Ottocento ottenne il primo successo come compositore con il suo secondo Trio di pianoforte. Dal 1854 al 1858 Volkmann soggiornò a Vienna, prima di ritornare a Budapest, dove trascorse il resto della sua vita.
Negli anni 60 dell'Ottocento godette di un crescente riconoscimento internazionale e creò molte delle sue opere più importanti.[2]
Nel 1875 Volkmann assunse il ruolo di professore di composizione all'Accademia di Stato di Budapest, carica che mantenne fino alla sua morte.
Volkmann è stilisticamente classificato tra Robert Schumann e Johannes Brahms, con i quali è stato un amico personale.[1][3] Il punto di partenza della sua opera, tuttavia, è costituito da Wolfgang Amadeus Mozart, Joseph Haydn e Ludwig van Beethoven.[4] In alcuni casi, si possono trovare elementi "ungheresi" e influenze individuali della nuova scuola tedesca. Volkmann preferiva comporre pezzi per pianoforte e canzoni, ma si è dedicato anche a opere di grande formato.
Dei suoi sei Quartetti d'archi, gli ultimi tre sono molto pregevoli e il suo secondo Trio per piano è stato molto apprezzato dalla critica musicale e dai suoi amici Johannes Brahms e Franz Liszt.[5]
Quasi tutte le composizioni di Volkmann sono per pianoforte, tra le quali si annoverano: 2 sinfonie, 3 serenate per orchestra e archi, 6 quartetti per archi, 2 ouverture per orchestra, Rapsodia per pianoforte e violino, musica sacra e lieder.[2]
Opere principali
Opere orchestrali
Sinfonia No. 1 in re minore, Opus 49 (1862/63)
Sinfonia No. 2 in si bemolle maggiore, Opus 53 (1864/65)
Serenata No. 1 in do maggiore, per strumenti a corda, Opus 62 (1869)
Serenata No. 3 in re maggiore, per cello e corda, Opus 69 (1870)
Concerto per violoncello in la minore, Opus 33 (1853-55)
Konzertstück in do maggiore, per piano e orchestra, Opus 42 (1861)
Musica da camera
Trio per piano No. 1 in fa maggiore, Opus 3, (1842/43)
Trio per piano No. 2 in si minore, Opus 5, (1850)
Quartetto No. 1 in la minore, Opus 9 (1847/48)
Quartetto No. 2 in sol minore, Opus 14 (1846)
Quartetto No. 3 in sol maggiore, Opus 34 (1856/57)
Quartetto No. 4 in mi minore, Opus 35 (1857)
Quartetto No. 5 in fa minore, Opus 37 (1858)
Quartetto No. 6 in mi-bemolle maggiore, Opus 43 (1861)
Musica vocale
Lieder
Musica per piano
Sonata in do minore, Opus 12
Variazioni sul tema di Händel, Opus 26
Lieder der Großmutter, Opus 27
3 Marce, Opus 40 (4hdg., 1859)
Sonatina in sol maggiore, Opus 57 (4hdg., 1868)
Note
^abc(EN) Robert Volkmann, su unsungcomposers.com. URL consultato il 20 maggio 2018.
^ab Andrea Della Corte e Guido M. Gatti, Dizionario di musica, Torino, Paravia, 1956, p. 691.
^(EN) Robert Volkmann, su editionsilvertrust.com. URL consultato il 20 maggio 2018.
^(EN) Robert Volkmann, su classical.net. URL consultato il 20 maggio 2018.