Rivoluzione è stato un quindicinaleitaliano. Il primo numero uscì a Firenze il 20 gennaio 1940 su iniziativa dei GUF cittadini.[1] La rivista, che aveva come sottotitolo Quindicinale di politica, letteratura e arte del Gruppo universitari fascisti di Firenze, con sede in via dei Servi 15,[2] fu inizialmente diretta da Guido Renzo Giglioli ed ebbe come condirettore Paolo Cavallina, affiancato dal caporedattore Ferruccio Ulivi. Cavallina fu poi sostituito negli ultimi numeri da Paolo Tosi.[1]
Dal 1942, dopo Giglioli, si avvicendarono nella direzione Aldo Brandi e Mario Alburno. Con il fascicolo doppio (numero 6-7) di maggio 1943 Rivoluzione cessò le pubblicazioni.[1]
La rivista, superando posizioni di revisionismo e di fronda interna al fascismo, volle dar voce apertamente al crescente disagio verso il regime dei giovani intellettuali, un regime avviato ormai al declino dei suoi ultimi anni e alla disfatta finale.[1] È da menzionare, inoltre, l'attività editoriale promossa da Rivoluzione con la pubblicazione di testi di narrativa e critica letteraria di autori quali Romano Bilenchi (La siccità, 1941), Carlo Cassola (Alla periferia, 1941), Antonio Delfini (Il fanalino della Battimonda, 1940), Mario Luzi (Un'illusione platonica e altri saggi, 1941), Giuseppe Mesirca (Un uomo solitario, 1941), Giancarlo Vigorelli (Eloquenza dei sentimenti, 1943).[3][1][4]