Situata in località Difesa, la riserva occupa una superficie di 550 ha, pari a quasi 6 km², tra i rilievi del monte Pizzalto e del monte Rotella, con un dislivello che spazia dai 1280m s.l.m. ai 1420 m s.l.m.[5]. Il bosco, di 70 ha di estensione, considerato in età classica un lucus, ossia un luogo sacro devoluto a Giove, e attraversato dalla via Corfinium-Aequum Tuticum, nel Medioevo fu consacrato prima a sant'Antonio abate e poi a sant'Antonio da Padova, da cui il nome, ospitando inoltre al suo interno l'omonimo eremo[6]. Il bosco, che comprende tre nuclei di vegetazione arborea, denominati "Difesa", "Primo Colle" e "Secondo Colle", si presenta come un'estesa faggeta secolare a fustaia, i cui alberi subito dopo la data di costituzione della riserva, avvenuta nel 1985, sono stati sottoposti a "capitozzatura", una particolare tecnica di potatura che ha consentito loro di raggiungere ampie dimensioni e di ramificarsi a forma di candelabro, anche per fornire riparo al bestiame domestico nelle giornate di pascolo e far sì che la luce naturale possa preservare la crescita della copertura erbacea[7]. Infatti il pascolo degli animali domestici dentro o al di fuori del bosco continua ad essere praticato, come testimoniato dalle varie masserie di allevatori presenti all'interno del perimetro della zona tutelata[8]. Durante i mesi invernali la selva è percorsa da anelli e sentieri per lo sci di fondo[3]. La strada provinciale 55 la collega a nord con il territorio del comune di Cansano e a sud a quello di Pescocostanzo, gestore della riserva, attraversando il Primo Campo[9].
Storia
La riserva è stata istituita con legge regionale n. 66 del 12 dicembre 1985 come riserva naturale regionale; tale data l'ha resa la prima in Abruzzo per ordine cronologico di istituzione[10]. Dal 1991 è stata compresa nel territorio del parco nazionale della Maiella[11], all'interno della zona A, e quindi abrogata nel 1999[2]. Nel 1994 è comparsa nel docufilm Mille anni di Ermanno Olmi, incentrato sugli alberi monumentali presenti in essa[12].
Massimo Pellegrini e Dario Febbo (a cura di), Abruzzo: guida ai parchi e riserve naturali, collana Abruzzo, natura forte del Mediterraneo, Pescara, Carsa Edizioni, 1998, ISBN88-86525-02-8.
Maria Rosaria Tieri e Nino Tieri, Funghi d'Abruzzo, Bellante, Paper's World, 2009, ISBN non esistente.