Dopo una prima serie di tre volumi autoprodotta dall'autrice dal '99 al 2001 che debutta a Lucca Comics, Rigel diventa un piccolo "fenomeno editoriale"[1], e infatti ad appena due anni dal suo esordio, passa alla pubblicazione con Panini Comics, prima con la miniserie Rigel Interlunium che verrà esaurita e ristampata più volte (l'ultima nel 2012 in versione deluxe-variant)[2] per poi proseguire col monografico Anedonia, dando vita a un nuovo arco narrativo del personaggio.[3][4] Rigel Interlunium non è in continuità con l'autoproduzione.
L'autoproduzione è ormai esaurita, e alla serie prodotta da Panini Comics (Rigel Interlunium, composta da quattro volumi d 96 pg. l'uno) ha partecipato anche Fabrizio Palmieri in veste di sceneggiatore.
La Panini Comics ha poi ristampato altre due volte la miniserie, inizialmente dopo l'immediato sold out della prima edizione, e nuovamente nel 2012, dedicandole un'edizione variant con sedici tavole e due copertine inedite[5].
L'autoproduzione di Rigel è stata pubblicata sotto l'etichetta Anatema. È composta da tre volumetti più uno spin-off intitolato Tìnebra[6].
Interlunium è stata prodotta da Panini Comics, sotto l'etichetta Cult Comics ed è composta da quattro volumi editi dal 2002 e il 2004. La serie Interlunium, anche se riprende alcuni personaggi dall'autoproduzione, è da considerarsi completamente separata da essa. Tra l'autoproduzione ed Interlunium, infatti, non c'è continuity. Anche lo stile grafico cambia molto[2]
Alla serie ha fatto seguito nel 2014 il volume autoconclusivo Anedonia[7][8], composto da 144 pagine pubblicato sempre da Panini Comics nel 2014 e interamente sceneggiato e disegnato da Elena de' Grimani. I vecchi personaggi, per quanto non citati in questo monografico (a parte il gatto-famiglio "Sortilegio") sono sempre comunque presenti nell'ambientazione del fumetto. Si tratta quindi di un'evoluzione del personaggio a livello caratteriale, ma non di un azzeramento dell'ambientazione originale: nulla di quanto accaduto in Interlunium è negato o cancellato. Il volume autoconclusivo "Rigel-Anedonìa" vuol quindi essere semplicemente la narrazione della fase di passaggio e cambiamento della natura di Rigel tra i due archi narrativi: il vecchio corso, e quel che in futuro verrà.[7] La band metal Rammstein ha autorizzato l'uso integrale del testo di Sonne per un'intera sequenza dell'albo[7].
Altri episodi di Rigel sono stati pubblicati nelle riviste antologiche Vampiri e Concrete edite da Absoluteblack[9].
Nel 2008 un albo monografico speciale con Rigel come protagonista dal titolo Gioco di Sangue[10], viene pubblicato da Cartoon Club come "one shot" per la fiera "Rimini Comix"[11].
Personaggi
Immagine del nuovo corso narrativo di Rigel-Anedonìa (2014)
È una prescelta dal fuoco. Possiede, cioè, dei poteri particolari dovuti ad un sangue particolarmente potente e raro (solo sette bambine per ogni generazione hanno questo tipo di sangue). A causa di questo i suoi genitori, accusati di stregoneria, furono bruciati sul rogo quando lei era molto piccola. O almeno questa è la versione che le è sempre stata raccontata, in quanto Rigel ricorda molto poco del suo passato da umana.[12]
Continuò a vivere con gli zii insieme al fratello Caleb (del quale, da quando è una vampira, non conserva alcun ricordo) e al gatto Sortilegio. Nel frattempo uno stregone e vampiro, Artemius, cominciò a studiarla, presentandosi a lei come amico immaginario e finendo, una volta cresciuta, per innamorarsene. Alla morte (per cause ancora sconosciute ai lettori) di Caleb, Rigel tentò il suicidio[4] Fu ritrovata quasi esangue da Artemius, che, per non perderla, la trasformò in vampiro. Per permettere questo, dato che il sangue rimasto a Rigel non bastava, Sortilegio le donò metà della sua anima.
Essendo un personaggio creato dall'autrice nel 1999, col passare degli anni e delle pubblicazioni, Rigel ha subìto varie evoluzioni sia grafiche che di carattere.
Nel monografico Rigel-Anedonìa uscito nel 2014 sempre per Panini Comics[3], la vampira riesce infatti a rendersi libera dalla sua "parte umana" dopo dieci anni di "torpore"[3]. Ambientazione e comprimari resteranno gli stessi (per quanto in questo monografico si veda solo Sortilegio), e il "mondo" del personaggio resta lo stesso di "Rigel-Interlunium". È la natura del personaggio a mutare, senza che nulla di ciò che è narrato in "Interlunium" venga negato o cancellato, comprimari, coprotagonisti ed ambientazione compresi. Di fatto, "Rigel-Anedonìa" è un albo di passaggio tra il vecchio e il nuovo arco narrativo.[13]
Come ben specificato nell'introduzione dell'albo, non a caso questo monografico si intitola "Anedonia": questa storia di passaggio infatti altro non vuol essere se non una metafora della depressione, su come spinga a chiudersi verso il mondo (Rigel infatti "scompare" nascondendosi sotto terra per dieci anni, lasciandosi andare a un "torpore" come chiara volontà di chiusura verso il mondo esterno, e allo stesso tempo "chiude" metaforicamente la sua parte umana - ciò che la rendeva capace di provare sentimenti ed emozioni - in una "sfera di vetro" che la isola da tutto, e continua così a vivere nel mondo reale senza essere però più in grado di provare nulla, proteggendosi così dal dolore... ma anche dalle sensazioni positive).[14]
Anima dark (a cura della Redazione). In: Scuola di Fumetto n. 23, Coniglio Editore, ottobre 2004
Gianni Bono, Rigel, su Guida al Fumetto italiano, 25 aprile 2015.
Valentina Semprini, Chiamateli fumetti: le contaminazioni di Rigel, su Fumo di China n.72, ed. Cartoon Club Editore, novembre 1999, p. 34/
Luca Boschi, sezione in “And the Oscar goes to…”. Su Annuario del Fumetto 2002, Cartoon Club Editore, 2002, p. 58. [Rigel compare nella top five dell'anno]
Egisto Quinti Seriacopi, recensione a “Rigel: Anedonia”, su Fumo di China n. 237, Cartoon Club Editore, aprile 2015, p. 24
Dario Morgante, Non possiamo che essere indipendenti. Su: Annuario del Fumetto 2000, Cartoon Club Editore, 2000, pp. 40-42.
Sergio Rossi, La narrativa fantasy a fumetti in Italia. Su: Annuario del Fumetto 2001, Cartoon Club Editore, 2001, pp. 8-12.