La Residencia de Estudiantes di Madrid è un centro fondato nel 1910 dal Comitato per l'Ampliamento degli Studi e delle Ricerche Scientifiche[1], prodotto diretto delle idee rinnovatrici che erano state iniziate in Spagna dal krausistaFrancisco Giner de los Ríos con la fondazione nel 1876 della Institución Libre de Enseñanza. Dal primo momento iniziò ad essere un complemento educativo all'università nella quale si formeranno i figli delle classi dirigenti liberali.
È esistita un'altra istituzione denominata Residencia de Estudiantes a Madrid tra il 1929 e il 1936, promossa da Del Amo Foundation della California, destinata alla sistemazione degli studenti dell'appena costruita Città Universitaria di Madrid[2], e che fu distrutta nella Guerra Civile Spagnola e mai più ricostruita.
Storia
Era situata inizialmente in un edificio spartano al numero 14 di via Fortuny. Iniziò con quindici alunni, ma presto, grazie alle ottime relazioni sociali che portavano fino al re Alfonso XIII di Spagna, conseguì grande importanza.
Nel 1915 viene trasferita a quella che sarà la sua sede definitiva sulla Collina dei Pioppi (Colina de los Chopos), una serie di edifici moderni di stile neomudéjar[3] provvisti dei migliori progressi dell'epoca con installazioni nelle quali la luce e il sole erano i protagonisti. Si iniziò a costruire nel 1913 secondo il progetto dell'architetto Antonio Flórez Urdapilleta (1877-1941).
Un uomo vincolato all'Istituzione libera di Insegnamento[4] e al Krausismo, Alberto Jiménez Fraud, fu il suo direttore in questa prima epoca e sotto la sua direzione la Residencia si convertì in un vivaio di convivenza, creazione e interscambio artistico e scientifico dell'Europa nel periodo fra le due guerre.
I concerti anche abbondano nella Residencia e in uno dei suoi saloni, oggi trasformato in sala per le conferenze, si può vedere ancora il pianoforte a coda che abitualmente suonava Federico García Lorca. Era un assiduo di quelle serate musicali, che si allestivano un giorno fisso, ogni settimana, il poeta Gerardo Diego, che fu anche critico musicale.
Le installazioni, il menu, la «disciplina» suggerita e mai imposta, così come la libertà della quale godevano i residenti destavano ammirazione in tutti coloro che si trovavano a visitarla. Figure intellettuali di prim'ordine erano invitati spesso a mangiare, a impartire conferenze, a intervenire nelle tertulias[5] o ad organizzare esposizioni.
Con lo scoppio della Guerra civile spagnola nel 1936 la Residencia de Estudiantes si convertì in ospedale. Successivamente venne a perdere il suo carattere, e le sue installazioni passarono a dipendere dal Consiglio Superiore delle Ricerche Scientifiche[6] (CSIC) a partire dal 1939.
Seconda epoca
Negli ultimi decenni del XX secolo si intraprese il restauro integrale della Residenza con il progetto di recuperare il vecchio spirito. Il recupero architettonico fu affidato agli architetti Estanislao Pérez Pita e Jerónimo Junquera. La seconda epoca si aprì nell'anno 1986.
La Residencia de Estudiantes è attualmente una fondazione privata, creata dal Consiglio Superiore delle Ricerche Scientífiche (CSIC), del cui Patronato, presieduto dal Ministro per la Scienza e Innovazione e dal Ministro per l'Educazione, Politica Sociale e Attività Sportive, fanno parte del Ministero degli Affari Esteri e di Cooperazione, il Ministero dell'Industria, Turismo e Commercio, il Ministero della Cultura, il CSIC, la Comunità di Madrid, il municipio di Madrid, la Giunta dell'Andalusia, il Governo di Aragona, Caja Madrid, il BBVA, Telefonica, GlaxoSmithKline, la Fundación Carolina, la Fundación Cajasol e gli Amici della Residencia de Estudiantes.[7]
Attualmente si dedica al recupero della memoria storica della cosiddetta Edad de Plata della cultura spagnola (1868–1936) attraverso il riscatto documentale del suo Centro de Documentación, così come la celebrazione di atti pubblici ed esposizioni.
Nel 1990 recuperò il suo marchio editoriale, con il quale pubblica i risultati del suo lavoro di ricerca e alcuni dei suoi corsi, letture di poesie (in edizioni cartacee con CD) o cicli di conferenze.
Attualità
Organizza numerosi atti pubblici, nei quali intervengono molti degli attuali protagonisti delle arti e le scienze come Mario Vargas Llosa, Pierre Boulez, Martinus Veltman, Ramón Margalef, Jacques Derrida, Blanca Varela o Massimo Cacciari e tanti altri. Conferenze, tavole rotonde, concerti, letture di poesie, incontri o esposizioni fanno della Residencia uno spazio aperto al dibattito, alla riflessione critica e la creazione riguardanti le tendenze della nostra epoca.
Dal 1988 il municipio di Madrid e la Residencia de Estudiantes aiutano con borse di soggiorno nella Residencia; queste borse vanno destinate tanto agli studenti del terzo ciclo come a creatori e artisti. La presenza dei borsisti coinvolge le giovani generazioni alla vita della Residencia, nella quale intervengono come vincolo di continuità e ospitalità con i residenti, che alloggiano per soggiorni brevi. Tra i borsisti che sono passati per questo edificio si trovano alcuni giovani artisti di prestigio come la scrittrice Mercedes Cebrián, David Mayor, Miguel Álvarez-Fernández o Joaquín Pérez Azaústre.
^Mudéjar (plurale: mudejares, dall'arabo spagnolo mudáǧǧan): Termine riferito ai musulmani ai quali era concesso, dopo la reconquista, di vivere in Spagna dietro pagamento di un tributo.
Il mudéjar è anche uno stile architettonico che si sviluppò in Spagna dal secolo XIII fino al XVI, caratterizzato da elementi frammisti dell'arte sia cristiana che araba.