Un regno indigeno vi si era sviluppato a partire probabilmente dal IV secolo a.C., dalla confederazione di diverse tribù berbere. Il regno subì l'influsso cartaginese e delle monete battute a Lixus, riportano scritte in lingua punica.
Il Regno e la Repubblica romana
Con la fine del II secolo a.C. il regno entrò in contatto con i Romani: il re Bocco I svolse un importante ruolo durante la guerra giugurtina, che vedeva il re Giugurta di Numidia, contrapposto agli eserciti di Roma: fu lui infatti a consegnare Giugurta ai Romani nel 105 a.C., e anche in seguito fu alleato di Roma. Gli successe il figlio, Soso, o Mastanesoso, e in seguito il regno fu suddiviso tra i due figli di questi, in una metà orientale retta da Bocco II e in una metà occidentale, retta da Bogud. Durante la guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio, Bogud venne cacciato da una rivolta a Tingis (Tangeri) e il suo regno fu incorporato dal fratello.
Da stato cliente a provincia romana
Alla sua morte, nel 33 a.C. Bocco II lasciò erede del proprio regno il popolo romano e Ottaviano vi fondò quindi una serie di colonie di veterani. Nel 25 a.C. il regno venne assegnato a Giuba II, della famiglia reale numida e restò indipendente fino al 40 d.C., quando Caligola fece assassinare l'ultimo re, Tolomeo, figlio di Giuba II. Dopo aver debellato una rivolta di tribù dell'interno, l'imperatore Claudio istituì due province nel territorio dell'antico regno: la Mauretania Tingitana e la Mauretania Cesariense.