In effetti si trattava di un gentiluomo cosmopolita il cui ambito di attività era diviso fra vari regni (Francia, Inghilterra e Irlanda).[2] Come tutti i signori i cui possedimenti feudali si affacciavano sull'Atlantico, egli aveva tutto l'interesse a sostenere l'Inghilterra per motivi economici (i trasporti marittimi allora erano molto più efficaci che quelli terrestri e la Manica costituiva una intensa zona di scambi).[3] Dal suo arrivo a Parigi male lingue diffusero il sospetto che egli fosse stato liberato dagli inglesi per aver reso omaggio al re Edoardo II d'Inghilterra, cedendogli la fortezza di Guînes, piazzaforte dominante del passo di Calais. Pare che agli avesse negoziato la propria liberazione in cambio dell'impegno a riconoscere Edoardo III, come re di Francia e che il re di Francia ne fosse venuto a conoscenza grazie all'intercettazione di un corriere del sovrano inglese.[4] Il re non gradiva che tutto ciò si diffondesse poiché avrebbe rimesso in discussione il problema dei diritti di Edoardo sulla corona francese.[4] Giovanni II quindi lo fece arrestare e rinchiudere in una segreta del Louvre. Il giorno successivo, 19 novembre 1350, egli fu trasportato davanti all'hôtel de Nesle e, senza che si fosse celebrato un regolare processo, fu decapitato ed i suoi beni furono confiscati.[4] Nessuno seppe mai quali furono i reali motivi di questa esecuzione.
Titoli
Mentre conferiva a Carlo de La Cerda il titolo di connestabile nel gennaio del 1351, il re di Francia annesse la contea di Guînes ai beni della corona e diede la contea di Eu a Giovanni d'Artois, figlio di Roberto III d'Artois e di Giovanna di Valois. Il mistero di questa decisione diede origine a varie dicerie : il connestabile sarebbe stato giustiziato per aver intrattenuto una relazione appassionata con la regina Bona di Lussemburgo (il che permise successivamente di gettare discredito sui futuri Valois, insinuando dubbi sul loro diritto ereditario alla corona di Francia e dunque sulla loro legittimità).[5]